Massimo Ghiraldo (Concessionari Auto Confcommercio Padova): “Finalmente una scelta pragmatica”
"Finalmente una scelta pragmatica da parte della Commissione UE, oggi più attenta ai dati e con più volontà di rispondere positivamente a ciò che da tempo il mondo dell’automotive stava reclamando".
Dopo mesi di appelli e di immatricolazioni poco brillanti, Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari auto di Confcommercio Padova, può commentare con soddisfazione la decisione della Commissione Ue che, in buona sostanza, ha fatto retromarcia sul divieto totale di vendita dei motori termici dal 2035 permettendo alle case automobilistiche di ridurre le emissioni CO2 allo scarico del 90% rispetto al 2021 e non più del 100% come previsto fino ad oggi.
“La revisione – sottolinea Ghiraldo - lascia spazio sul mercato post 2035 alla commercializzazione di veicoli con motori termici, ibridi plug-in e con range extender, non solo elettrici o a idrogeno. I produttori dovranno compensare quel 10% ma ciò che più importa è il cambio di passo di Bruxelles che nel darsi obiettivi troppo ambiziosi e poco realistici, aveva, di fatto, avviato il settore verso un vicolo cieco”.
Secondo le stime Ue, sul mercato post 2035 sarà ammessa una quota del 30-35% di veicoli non pienamente elettrici.
“E questo – continua il presidente dei concessionari auto di Confcommercio Padova – dimostra che alla rigidità si è sostituita una flessibilità che non comporta l’abbandono della decarbonizzazione della mobilità, ma senza il diktat che ha creato molti problemi”.
Insieme alla semplificazione di alcune norme del settore con risparmi stimati in oltre 700 milioni all'anno per l'industria, l'esecutivo comunitario lancia una nuova categoria normativa per i veicoli elettrici di piccole dimensioni - "lunghe fino a 4,2 metri" - che beneficeranno di vincoli normativi congelati per un decennio e che, "se prodotte in Ue", potranno essere usate dalle case auto come dei 'supercrediti' nel raggiungimento dei propri obiettivi di emissione a livello di flotta.
“Va sottolineato – conclude Ghiraldo – che l'Ue ha annunciato poi il sostegno alla filiera delle batterie interamente prodotta nell'Ue, mentre propone anche target nazionali obbligatori per il 2030 e 2035 per le flotte aziendali, che rappresentano circa il 60% delle vendite di auto nuove in Ue. Pur lasciando ai singoli Paesi la libertà di decidere come raggiungerli”.
Secondo la proposta, l'Italia dovrà garantire una quota minima di veicoli aziendali a emissioni zero del 45% dal 2030 e dell'80% a partire dal 2035”.
Un’ultima annotazione: il 2025, a livello nazionale (ma non dissimile da quello locale) si stima possa registrare un -2,2% sul 2024 ma ben 400mila unità in meno rispetto al 2019.
E per il 2026?
“Per il 2026 prevediamo un lievissimo recupero. E sarebbe già qualcosa!”
PADOVA 18 DICEMBRE 2025
