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TRA GLI AGENTI DI COMMERCIO L’AUTO ELETTRICA NON SFONDA


Carlo Trevisan (Fnaarc Ascom Confcommercio Padova): “Fisco poco amico e scarsa autonomia i fattori che, al momento, fa dire a più dell’80% dei colleghi che non la acquisterebbe”

Probabilmente è perché, di chilometri, loro ne percorrono in dosi massicce: mediamente 50mila l’anno. Per cui non deve sorprendere se, in un sondaggio sull’auto elettrica realizzato da Agenti Fnaarc, l’organizzazione degli agenti di commercio aderenti a Confcommercio, ben il 57,2% degli intervistati ha confessato che la sua maggiore preoccupazione è legata all’autonomia.
“Per chi come noi - commenta Carlo Trevisan, presidente degli agenti e rappresentanti di Confcommercio Ascom Padova - è vitale rispettare gli appuntamenti e massimizzare le “visite”, pensare di restare fermi ore per ricaricare il mezzo è un’evenienza di cui dobbiamo fare a meno. Magari fra qualche tempo i tempi si ridurranno drasticamente, ma intanto…”
Ufficio di fatto, l’auto, per l’agente di commercio, si potrebbe dire sia quasi “una di famiglia”. E questo la dice lunga sul rapporto che intercorre tra l’uomo (e la donna, perchè tante sono anche le agenti) ed il mezzo col quale vengono condivise tante ore del giorno.
Alla domanda su quale auto usa per lavoro, il 58,6% ha risposto di utilizzare un’auto nuova, il 19% un’auto usata e il 22,4% in leasing o a noleggio.
Ma veniamo all’auto elettrica, il motivo vero del sondaggio. Ebbene, il 9,2% ne possiede una. Tra quelli che ce l’hanno, il 78,8 % si ritiene soddisfatto dell’acquisto, il 18,5% abbastanza soddisfatto e il restante 2,7% non soddisfatto. Fra chi invece non possiede un’auto elettrica, il 18,8% vorrebbe acquistarne una, l’81,2% invece non la acquisterebbe.
“Detto del fattore autonomia che è in vetta alle preoccupazioni dei colleghi - continua Trevisan - fra gli aspetti che spaventano di più del passaggio all’auto elettrica, al secondo posto, col 19,5% delle risposte, c’è la mancanza di punti di ricarica. Poi, a seguire, il prezzo (13%) e, per finire, le prestazioni (0,7%)”.
C’è poi un altro aspetto, forse ancor più fondamentale degli altri, che tiene basso l’appeal dell’auto elettrica ed è il trattamento fiscale riservato alla categoria.
“Purtroppo - sottolinea il presidente degli agenti e rappresentanti dell’Ascom Confcommercio - è difficile che a fronte di un tetto massimo di 25.823 euro iscrivibili alla voce “beni strumentali”, si affronti a cuor leggero una spesa di acquisto di un’auto elettrica il cui costo medio è di circa 40mila euro”.
“Questo significa - conclude Trevisan - che il passaggio all’elettrico rischia di tradursi in una spesa insostenibile per gli agenti. Noi siamo favorevoli alla transizione ecologica ma anche nel recente consiglio nazionale di Milano al quale sono intervenuto col collega vicepresidente Enrico Baggio, abbiamo ribadito la necessità di una fiscalità adeguata. Oggi 25mila euro non sono sufficienti nemmeno per comprare un’utilitaria a benzina, figuriamoci una macchina elettrica! Per cui chiediamo al governo di essere al passo coi tempi, adeguando (meglio se velocemente) i valori fiscali”.

PADOVA 22 LUGLIO 2023