Un’acuta osservazione di Marcello Veneziani (La Verità, 7 luglio 2024) sottopone alla nostra attenzione una caratteristica del vivere odierno: siamo una massa di individui soli.
Solitudine e massa sembrano contraddirsi – e forse questo è stato vero in passato – ma oggi tra il singolo e l’aggregazione si interpone, sempre citando Veneziani, l’iperconnessione tecnologica cui fa da contraltare l’ipoconnessione umana, con il risultato innaturale della coesistenza, appunto, di solitudine e moltitudine.
Pretendere di modificare rapidamente e radicalmente questa struttura della società è un’utopia. Però l’uomo è un essere relazionale, lo dimostrano lo sguardo, il tatto, la voce, ma anche un irriducibile bisogno interiore di “essere-con” (non esisterebbero le associazioni, altrimenti…) e il frequente stato di depressione che si insinua nella condizione di “essere-senza”. C’è quindi bisogno di recuperare, almeno di tanto in tanto, uno stato naturale di vita che ci faccia sentire pienamente realizzati e nella capacità di dare e ricevere umanità (“Non è bene che l’uomo sia solo”, recita la Genesi).
Quale momento migliore delle vacanze? Libertà, luce, svago, relazioni costruttive e mai conflittuali, gratificazione di accorgersi che il valore di un gruppo – come sosteneva Durkheim – è superiore alla somma del valore dei singoli. E poi un rientro con ottimismo, voglia di fare e… anche di rallentare il tentativo di isolamento perpetrato dall’iperconnessione tecnologica.
Carissimi amici di Ascom, l’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento del Veneto – Vi augura di cuore una bella, arricchente e riposante vacanza. Albert Camus scriveva che tutta la terra è disegnata in modo che il viso si sollevi e lo sguardo domandi: ed è proprio adesso il tempo di ammirare la meraviglia che ci circonda. Buone vacanze e arrivederci a presto!
Padova 9 luglio 2024