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LEZIONE DELLA DR.SSA VERONESE SULLA PADOVA ROMANA CON LE GUIDE ASCOM

PADOVA ROMANA: AGGIORNAMENTI A PARTIRE DAGLI ULTIMI SCAVI DI PRATO DELLA VALLE.
LEZIONE DELLA DR.SSA FRANCESCA VERONESE PROMOSSA DALLE GUIDE DI CONFCOMMERCIO ASCOM PADOVA
In occasione del bimillenario della morte di Tito Livio, che ha visto tra l’altro riportare per un breve periodo alla luce le fondamenta del Teatro Zairo in Prato della Valle, Rossana Comida, presidente del Gruppo Guide Turistiche di Confcommercio Ascom Padova ha voluto organizzare nella sede del Centro in via Zabarella una lezione sul tema “Padova Romana – Aggiornamenti a partire dagli ultimi scavi di Prato della Valle”, nel segno di una serie di incontri con le guide cittadine per promuovere la conoscenza e l’approfondimento della storia artistica di Padova e del territorio.
Graditissimo l’intervento della dr.ssa Francesca Veronese, dei Musei Civici di Padova - Museo Archeologico, da anni impegnata in studi attenti sulla Padova romana e sugli scavi e le scoperte che donano linfa vitale alla ricostruzione di un ritratto coerente del nostro passato.
Presenti anche Silvia Dell’Uomo, vicepresidente di Ascom Padova e Maurizio Bonato, segretario Ascom del gruppo Guide, oltre ad una numerosa rappresentanza di guide autorizzate delle varie sigle che operano in città e provincia.
Un affresco appassionante e ricco di curiosità e di contributi avvincenti quello tracciato dalla dr.ssa Veronese, che ha delineato, in un racconto denso e documentato grazie all’ausilio delle tracce archeologiche che la città ci restituisce, il quadro della Patavium romana, seconda solo a Roma come importanza, città ricca di commerci e di testimonianze architettoniche di assoluto pregio.
I ponti.
Lungo l’asse del Medoacus, che attraversava la città seguendo il percorso verso Venezia, dopo il ponte San Lorenzo, vicino alla Prefettura, di recente il gruppo speleologico CAI ha rilevato la presenza di un ponte vicino alla porta Altinate, visibile da una botola che si apre vicino al negozio di Footlocker.
L’Anfiteatro.
Secondo solo a quello di Verona, l’anfiteatro di cui si vedono i resti nei giardini dell’Arena costituiva un polo di attrazione fortissimo per la città, e si ha certezza che vicino ci fosse anche un’accademia per la formazione dei gladiatori, la cui fama era così grande da servire persino da spunto per la creazione di giocattoli con la loro foggia, come testimoniato da reperti del Museo Archeologico, in cui uno di questi personaggi recuperato nella tomba di un bambino presenta addirittura l’elmo rimovibile.
Il teatro.
Lo Zairo, i cui resti è stato possibile ammirare di recente in occasione degli scavi in Prato della Valle.
Le sepolture.
La recente mappatura ha permesso la ricostruzione di un’articolazione a raggiera intorno al centro cittadino, costituendo peraltro fonte inesauribile di importanti testimonianze storiche artistiche e di costume.
“Stiamo da tempo programmando una serie di momenti di approfondimento e di formazione dedicati alle Guide e per creare un circuito virtuoso tra le varie realtà culturali ed imprenditoriali cittadine - ha ribadito Rossana Comida, presidente delle Guide Ascom – e poter efficacemente promuovere il ruolo di ambasciatrici della cultura nel territorio che le Guide turistiche senz’altro ricoprono”.
Una pubblicazione molto interessante è stata messa a disposizione del pubblico in sala da parte della dr.ssa Veronese, “Padova. La città di Tito Livio”, Cleup editore, realizzata proprio per l’anniversario del grande storico da Jacopo Bonetto, Elena Pettenò e Francesca Veronese, con la collaborazione scientifica di Giulia Salvo.

Padova 2 febbraio 2018