LA RACCOMANDAZIONE: “ATTENTI AI “CIALTRONI” CHE PROPONGONO CIFRE FUORI MERCATO”.
IL PRESIDENTE BERTIN: “DALLE MIGLIAIA DI TELEFONATE LA PREOCCUPAZIONE PALPABILE DEI NOSTRI ASSOCIATI”
L’allerta è obbligatorio.
“Non fosse altro perché ci giungono segnalazioni allarmanti – spiegano all’Ascom Confcommercio di Padova – di soggetti che definire “cialtroni” è ancora poco e che si propongono di sanificare il negozio per la modica cifra di 1000 (diconsi 1000!) euro”.
La prospettiva di una “fase 2” in rampa di lancio, se da un lato mette l’Ascom nella condizione di predisporre per tempo e con le dovute garanzie tutte le iniziative e gli accordi per consentire alle imprese di non trovarsi impreparate all’appuntamento con la riapertura, dall’altro aguzza l’ingegno di chi non vede l’ora di approfittare delle difficoltà della gente e delle imprese per fare soldi.
“Per quanto ci riguarda – spiega Marco Italiano, vicedirettore di Ascom Servizi SpA – stiamo lavorando con Spisal a Asl per predisporre in tempi rapidi protocolli comportamentali che siano in grado di offrire ad imprenditori e clienti il massimo della sicurezza. Inoltre stiamo verificando le segnalazioni che ci arrivano circa offerte commerciali scorrette e fornendo informazioni alle aziende per orientarsi in modo avveduto tra le varie proposte di mercato sia per i servizi di sanificazione che per la fornitura dei prodotti atti alla sanificazione stessa dei locali e della strumentazione di lavoro. In ogni caso siamo a disposizione e lo saremo ancora di più nei prossimi giorni per affiancare le imprese nel momento in cui il generico termine “ripartenza” dovrà confrontarsi con la pratica attuazione delle norme che verranno decise”.
Un lavoro complesso che, in quest’ultima settimana, si è affiancato a quello, del tutto straordinario in termini di volumi e di impegno degli addetti ai lavori, per fornire ogni informazione e sostegno possibili sia in ordine alle tematiche di ordine fiscale/tributario (compresa la richiesta dei famosi 600 euro che l’Ascom ha inoltrato gratuitamente), sia in ordine a quelle afferenti le richieste di cassa integrazione e quant’altro attiene alla gestione del personale, sia infine a quelle relative alle richieste di azzeramento e/o riduzione dei canoni di locazione come pure del rapporto col sistema bancario alla luce dei provvedimenti decisi dal governo.
“I nostri uffici – chiosa il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – in queste settimane stanno rispondendo a migliaia di telefonate. La preoccupazione dei soci è palpabile, come pure il bisogno di essere in qualche modo sostenuti. E’ per questo che assieme alle risposte tecniche siamo fortemente impegnati sul fronte politico per chiedere interventi che non siano di facciata ma rendano realmente possibile una ripresa che, oltre che rapida, deve essere sostenuta da provvidenze che non possono essere il semplice rinvio di qualche mese delle tasse. Qui c’è bisogno di denaro a fondo perduto e di tasse cancellate. Diversamente la ripartenza sarà per le imprese e per il Paese intero una “non ripresa” e sarà solo una grande illusione che lascerà sul campo almeno il 30 per cento del nostro patrimonio imprenditoriale”.
Padova 20 aprile 2020