ASSONIDI ASCOM CONFCOMMERCIO SCRIVE A ZAIA PERCHE' INTERVENGA IN FAVORE DELLA RIAPERTURA DEI 700 ASILI NIDO PRIVATI DEL VENETO.
LA PRESIDENTE RAMPAZZO: "ADESSO CHE SI VA VERSO LA RIPRESA DELLE ATTIVITA', SENZA LE NOSTRE STRUTTURE MAMME COSTRETTE A RINUNCIARE AL LAVORO"
Ad un mese e mezzo dalla forzata chiusura delle loro strutture hanno deciso che il fioretto andava sostituito con la sciabola: "Mentre si stanziano fondi per i servizi di baby-sitting, si lascia collassare un intero patrimonio di esperienze pedagogiche unico in Europa".
L'accusa è palese ma dal momento che a Roma la loro voce sembra fatichi a farsi sentire, hanno pensato bene di inviare una lettera anche al governatore del Veneto, Luca Zaia, per chiedergli di intervenire in favore degli oltre 700 asili nido privati che, nella regione, ospitano 17mila bambini, il 58% del totale.
"La nostra presidente nazionale Federica Ortalli - segnala la presidente provinciale di Assonidi Ascom Confcommercio, Elisabetta Rampazzo - nel rivolgersi al governatore Zaia, ha ricordato che il settore è costituito da micro imprese caratterizzate da un fragile equilibrio economico dove le rette pagate dalle famiglie servono a coprire i costi di gestione. Purtroppo senza rette molte delle strutture oggi ancora in vita rischiano di non riaprire mai più".
Ecco allora la richiesta: costituire un tavolo di lavoro con pedagogisti e operatori del settore in modo da stabilire i criteri per una riapertura da concordare con le famiglie.
"Soprattutto adesso che si va verso una ripresa delle attività - conclude la presidente dei nidi per così dire "laici" - riteniamo che le nostre strutture rappresentino un anello importante della filiera soprattutto a tutela non solo dei bambini e delle bambine ma anche delle mamme che, in quanto lavoratrici, sarebbero le prime a subire i contraccolpi di una ripartenza che, senza l'indispensabile nostro sostegno, le costringerebbe a rinunciare al loro lavoro".
Padova 22 aprile 2020