Home

25/03/2015 - Depositi IVA, Circolare

Depositi IVA, Circolare

Con Circolare 24 marzo 2015, n. 12, l'Agenzia delle Entrate ha fornito delle precisazioni in merito alla disciplina dei depositi IVA, anche alla luce delle problematiche trattate in sede di interpello nonché del pronunciamento della Corte di Giustizia Ue, con la Sentenza 17 luglio 2014, rinviando, ove necessario, alla disciplina doganale.

In particolare, i principali temi affrontati nella Circolare sono i seguenti:

  • definizione dei depositi IVA;
  • beni che possono essere immessi in deposito IVA;
  • soggetti abilitati alla gestione dei depositi;
  • operazioni agevolate;
  • introduzione dei beni in deposito;
  • modalità di estrazione dei beni dal deposito IVA e debitore dell'imposta;
  • consignment stock;
  • base imponibile;
  • soggetto depositario;
  • controllo sulla gestione dei depositi;
  • irregolare introduzione dei beni in deposito.

 

Codici tributo per sanzioni ed interessi relativi all'imposta di bollo di documenti fiscali: Risoluzione

Con Risoluzione 23 marzo 2015, n. 32, l'Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per consentire il versamento, tramite Mod. F24, delle sanzioni e degli interessi di cui all'art. 13, D.Lgs. n. 472/1997, relativi all'imposta di bollo sui libri, registri ed altri documenti informatici rilevanti ai fini tributari (art. 6, Decreto MEF 17 giugno 2014).

In particolare, i nuovi codici sono i seguenti:

  • "2502", denominato "Imposta di bollo su libri, registri ed altri documenti rilevanti ai fini tributari - art. 6, decreto 17 giugno 2014 - SANZIONI";
  • "2503", denominato "Imposta di bollo su libri, registri ed altri documenti rilevanti ai fini tributari - art. 6, decreto 17 giugno 2014 - INTERESSI".

 

Nominare con espressioni volgari alcuni files non porta al licenziamento

Non può essere licenziato il lavoratore che nomina alcuni files sul proprio personal computer utilizzando espressioni volgari: per quanto la condotta risulti disdicevole e sia passibile di sanzione disciplinare, il licenziamento in tronco operato dal datore di lavoro risulta sproporzionato rispetto al fatto contestato, tanto più se questo è l'unico elemento su cui si basa il provvedimento espulsivo.

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 5878 pubblicata il 24 marzo 2015, nel confermare la sentenza del giudice di seconde cure, ha dichiarato illegittimo il licenziamento, affermando che il fatto ". si connota oggettivamente come disdicevole e passibile di sanzione disciplinare, ma non configura gli estremi dell'insubordinazione, né quelli di una specifica inottemperanza alle mansioni affidate, né è in sé idoneo a ledere l'immagine della società datrice di lavoro; rimane, in sostanza, nell'ambito di una condotta volgare [.] ma non assurge a gravità ed importanza tale da ledere [.] il rapporto fiduciario e da giustificare la sanzione espulsiva."

 

Via libera al lavoro intermittente nell'attività di soccorso e recupero nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati ex DPR n. 177/2011

Il Ministero del Lavoro, con l'Interpello n. 6 del 24 marzo 2015, in risposta ad uno specifico quesito posto dall'Ordine dei Consulenti del Lavoro, fornisce indicazioni in merito alla possibilità di utilizzare la tipologia contrattuale del lavoro intermittente per l'impiego di operatori specializzati nell'attività di soccorso e recupero nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati ex DPR n. 177/2011.

Al riguardo, il Ministero esprime parere favorevole alla possibilità di equiparare gli operatori specializzati nell'attività di soccorso e recupero nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati ex DPR n. 177/2011 alla figura dei "sorveglianti che non partecipano materialmente al lavoro" di cui al n. 11 dell'elenco delle attività discontinue allegate al R.D. n. 2657/1923, laddove nella fattispecie concreta si tratti effettivamente di personale che svolge la funzione di sorvegliante che non partecipa materialmente al lavoro.

 

Sgravi agricoli se applicati CCNL di Sindacati con più rappresentanza comparata a livello nazionale

Con l'Interpello n. 8 del 24 marzo 2015, il Ministero del lavoro interviene in merito alla concessione di agevolazioni contributive in agricoltura nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 375/1993, cioè qualora siano applicati i contratti collettivi e territoriali di categoria.

In particolare, il Welfare ha precisato che al fine di beneficiare di dette agevolazioni va applicato quanto previsto dalla Legge n. 296/2006: non basta applicare quindi contratti collettivi nazionali o territoriali, ma detta contrattazione collettiva dovrà essere firmata da Associazioni datoriali e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

 

TFR in busta paga: siglato l'Accordo quadro tra MEF, MLPS e ABI

In data 20 marzo 2015 è stato siglato l'Accordo quadro tra Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e ABI che definisce termini, modalità e condizioni di accesso al finanziamento assistito da garanzia volto a consentire ai datori di lavoro (fino a 49 dipendenti) che dovessero registrare problemi nei flussi finanziari di liquidare la Qu.I.R. in busta paga ai lavoratori che ne facciano richiesta.

Con la stipula dell'Accordo, pubblicato sul sito del MEF il 24 marzo 2015, si conclude l'iter di attuazione delle disposizioni della Legge di Stabilità in materia di erogazione mensile della quota di TFR maturanda.

 

Responsabilità del committente per l'incidente occorso al dipendente del subappaltatore

In tema di infortuni sul lavoro, la Corte di Cassazione ha statuito che per l'incidente mortale occorso all'operaio dipendente del subappaltatore risponde anche il committente, nel caso in cui l'evento sia collegato ad una sua colpevole omissione riguardo le misure preventive da approntare per evitare il rischio-caduta, tipico per chi lavora in quota come le imprese edili.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 12228 del 24 marzo 2015, ha precisato che il committente è esonerato dagli obblighi in materia antinfortunistica, con esclusivo riferimento alle misure di sicurezza che richiedono una specifica competenza tecnica, di cui solo il subappaltatore risulta in possesso.

Minori: non serve l'autorizzazione al lavoro se sono occupati come animatori

Il Ministero del Lavoro, in risposta all'Interpello n. 7 del 24 marzo 2015, precisa che non è necessario richiedere l'autorizzazione preventiva della DTL per l'impiego dei minori nell'espletamento dell'attività di animatore, in quanto tale attività non è finalizzata alla realizzazione di spettacoli, ma all'accoglienza e all'intrattenimento degli ospiti di strutture ricettive o turistiche.