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05/05/2015 - Riscossione e ripartizione IVA: soggetti MOSS

Riscossione e ripartizione IVA: soggetti MOSS

Sulla Gazzetta Ufficiale 30 aprile 2015, n. 99, è stato pubblicato il Decreto Mef 20 aprile 2015 avente ad oggetto la riscossione e ripartizione dell'IVA versata dai soggetti passivi aderenti ai regimi speciali MOSS (Mini One Stop Shop).

La norma in oggetto definisce:

  • le modalità di versamento dell'IVA da parte dei soggetti passivi aderenti ai regimi speciali;
  • la ripartizione dell'IVA riscossa tra gli Stati membri di consumo;
  • il trattamento delle eccedenze di versamento emergenti in fase di ripartizione;
  • le modalità di rendicontazione delle operazioni effettuate tramite la nuova contabilità speciale.

 

Detraibilità interessi su mutuo e trasferimento all'estero: Circolare Agenzia Entrate

L'Agenzia delle Entrate, in risposta al quesito 4.5 della Circolare 24 aprile 2015, n. 17, ha fornito chiarimenti in merito alla detrazione del 19% (fino ad euro 4.000,00) degli interessi passivi corrisposti su mutui per l'acquisto dell'abitazione principale (art. 15, comma 1, lett. b), TUIR).

In particolare, è stato precisato che il contribuente, nonostante trasferisca la dimora abituale all'estero per motivi di lavoro e conceda in locazione l'ex-abitazione principale su cui insiste il mutuo, non decade dal beneficio in esame a condizione che si verifichino i seguenti presupposti:

  • siano state rispettate tutte le condizioni previste dall'art. 15, comma 1, lett. b), TUIR, con particolare riferimento al trasferimento della dimora abituale in tale immobile entro un anno dall'acquisto;
  • permangano le esigenze lavorative che hanno determinato lo spostamento della dimora abituale;
  • non sia stato acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale nello Stato estero di residenza.

Licenziamento della madre entro l'anno di vita del bambino fuori dall'articolo 18

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 8683 del 29 aprile 2015, chiamata ad esprimersi nel merito di un caso di licenziamento operato da un'azienda nei confronti di una lavoratrice madre in violazione del divieto di legge, ha precisato che la disciplina applicabile non è da ricercarsi nell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ma nella comune sanzione del risarcimento del danno.

I giudici della Corte Suprema affermano infatti che il licenziamento intimato alla lavoratrice madre è soggetto all'ordinario regime della nullità ex articolo 1418 del codice civile, che prevede la sanzione del risarcimento del danno per tutto il periodo di permanenza degli effetti dell'evento lesivo individuato, nel caso in specie, nel periodo intercorrente tra la data di licenziamento e quella in cui la lavoratrice ha rifiutato la reintegra proposta durante la causa di primo grado.