In caso di incertezza normativa sono dovute comunque le sanzioni fiscali: CassazioneCon Sentenza 2 dicembre 2015, n. 24588, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso di incertezza normativa, il contribuente è tenuto comunque al versamento delle sanzioni fiscali.In relazione al caso in esame, la Cassazione ha affermato che, nonostante si siano presentati contrasti tra Risoluzioni dell'Agenzia delle Entrate e dottrina normativa, l'obbligo per il contribuente di versare le sanzioni sussiste ugualmente. Solamente le diverse posizioni della giurisprudenza potrebbero escludere tale obbligo. |
CIGO: le verifiche dell'INPS sull'unità produttivaL'INPS, nel Messaggio n. 7336 del 7 dicembre 2015, informa che, per le domande di integrazione salariale pervenute da tale data, le informazioni relative all'unità produttiva comunicate dal datore di lavoro devono essere registrate dall'operatore di sede, per la prima volta, come una "nuova" unità produttiva.In particolare, l'operatore è tenuto a verificare che l'indirizzo comunicato coincida con la sede legale. In caso contrario l'operatore è tenuto a controllare, anche nei dati presenti negli archivi, che lo stesso si riferisca ad un diverso stabilimento, filiale o laboratorio distaccato dalla sede con organizzazione autonoma. |
Niente licenziamento del dipendente per le accuse di infedeltà nei confronti dei vertici aziendaliIn materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha statuito la nullità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente, che ha presentato al Cda della società una relazione contenente accuse di infedeltà patrimoniale e critiche all'operato degli stessi vertici societari, con l'obiettivo di tutelare l'azienda e non di denigrarla.La Suprema Corte, con la Sentenza n. 24648 del 3 dicembre 2015, ha chiarito che nel caso specifico si configura un recesso ritorsivo, da considerarsi nullo, in quanto costituisce un'ingiusta ed arbitraria reazione ad un comportamento legittimo del lavoratore colpito. |