ASCOM, APPE E TUTTE E TRE LE SIGLE SINDACALI DI PADOVA SOTTOSCRIVONO L’ACCORDO
Zilio(presidente Ascom): “Finalmente più vicini,costo aziendale e netto in busta paga”.
Ascom, Appe e sindacati di categoria (e questa volta non solo Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, ma anche, e già questa è una notizia, Filcams Cgil) hanno firmato ieri l’accordo territoriale quadro per la detassazione. Il che, detto in linguaggio semplice, significa aver sbloccato l’aliquota fiscale agevolata del 10% sulle voci accessorie della busta paga dei lavoratori del terziario.
Ancora più semplicemente: per lavoro straordinario, supplementare, a turno, domenicale o festivo, premi di rendimento, lavoro notturno e ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale, scatta, con decorrenza dallo scorso 1° gennaio, uno “sconto” sulle tasse prelevate dalla busta paga, il che equivale ad un aumento della stessa.
“L’accordo – ha commentato il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio – è un passo importante per più ordini di motivi. Il primo, e più evidente, è che a maggior impegno corrisponderà maggiore retribuzione per i nostri collaboratori senza che le imprese ne debbano pagare lo scotto. In secondo luogo una busta paga più ricca dovrebbe contribuire a far girare l’economia. Infine, ma forse è l’aspetto che più ci gratifica come organizzazioni delle imprese e dei lavoratori, è che un ottimo accordo, grazie ad un grande lavoro di negoziazione sindacale, suffragato da una stima reciproca, ha permesso di fare a Padova ciò che ancora non è stato possibile a livello nazionale, ovvero la firma da parte di tutti gli attori in campo”.
“Le aziende che applicheranno i benefici fiscali previsti dall’accordo – ha aggiunto il direttore generale dell’Ascom, Federico Barbierato – dovranno comunicarlo per iscritto alle RSA/RSU o, in assenza, ai dipendenti interessati e comunque all’Ente Bilaterale che ha sede presso l’Ascom ai fini istituzionali di osservatorio”.
L’accordo, che arriva a poche settimane dal rinnovo del contratto nazionale del commercio e che permette di avere più salario netto in busta paga, è, nel giudizio di Zilio, “un primo passo, per certi aspetti straordinario, per avvicinare il costo aziendale a quanto effettivamente percepito dal lavoratore”.
Un po’ come dire: in un Paese come l’Italia, dove tutto è difficilissimo, anche un 10% di minori tasse sul lavoro festivo o straordinario, può essere un fattore di grande novità!