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ASCOM: A NATALE E CAPODANNO VENDITE NELL’ABBIGLIAMENTO IN CALO IN CITTA’ E PROVINCIA MA NESSUN TRACOLLO.

listonpadovaMEGLIO ALTRI COMPARTI MA LA PRUDENZA HA COMUNQUE CARATTERIZZATO IL COMPORTAMENTO DELLE FAMIGLIE

 

Non è un bollettino della vittoria, ma nemmeno il “de profundis” per il commercio. Infatti, i consumi di Natale e Capodanno a Padova ed in provincia confermano l'andamento altalenante dell'economia così come risulta da un primo monitoraggio sulle vendite realizzato dall’Ufficio Studi dell’Ascom nell’immediato dopo-festività.


Nel dettaglio, si conferma il momento assai critico dell’abbigliamento che ha dovuto fare i conti con acquisti per le festività all'insegna del risparmio.
“Sia in città che in provincia – dichiara Franco Pasqualetti, presidente di Federmoda Ascom Padova - sono stati privilegiati, soprattutto, gli accessori di abbigliamento, mentre per la vendita dei capi spalla l’opinione dei colleghi è che una spinta importante possa arrivare dall'avvio dei saldi”.


Cosa a cui i padovani sembrano invece non aver rinunciato è il Natale ed il Capodanno al ristorante. “Ad essere sinceri – commenta Elena Cristofanon, leader dei Ristorantori Padovani Ascom – dobbiamo registrare con soddisfazione anche qualche incremento con ogni probabilità dovuto ad un contenimento dei prezzi e ad un rilancio dei piatti della tradizione”.
Chi comunque non è andato al ristorante non per questo ha rinunciato al pranzo tradizionale. Riuniti intorno alla tavola i padovani hanno privilegiato i prodotti di gastronomia, quelli regionali e tipici e in generale il prodotto "made in Italy" anche se un’attenzione particolare al rapporto qualità/prezzo è sembrato essere il “leit motiv” delle festività appena trascorse.
Sotto l’albero è invece stata l’elettronica a far la parte del leone, trainata dalle vendite dei televisori di ultima generazione, anche grazie all'introduzione del digitale terrestre, e dalle più recenti novità tecnologiche, come i tablet e gli smartphone.
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“Nei mercati – sottolinea Ilario Sattin, presidente degli ambulanti della Fiva Ascom - quello che poteva essere un discreto risultato si è trasformato - purtroppo - in una débacle a causa del maltempo prolungato che ha influito sugli acquisti che si sono concentrati nei giorni immediatamente antecedenti al 25 dicembre e che hanno riguardato prevalentemente i piccoli regali. In particolare, sui banchi, segno negativo per l'abbigliamento, le calzature, la pelletteria e i casalinghi; positivo per i piccoli accessori d'abbigliamento (guanti, cappelli, sciarpe)”.
I giocattoli restano uno degli acquisti più gettonati (“si può rinunciare a tutto, ma i bambini vanno salvaguardati” è la frase ricorrente) anche se l’assenza di vere e proprie novità e la concorrenza del gaming elettronico ne modificano sensibilmente i tratti di fondo.
Parliamo dei libri.
“Le vendite nel 2010 hanno fatto registrare un leggero calo rispetto a quelle dell'anno precedente – afferma Antonio Zaglia, libraio e presidente mandamentale dell’Ascom di Este – e anche in occasione del Natale il mercato ha mantenuto il trend degli ultimi mesi. Nonostante questo, però, si è confermata l'abitudine dei padovani della città e della provincia a considerare il libro tra i regali preferiti perché sempre gradito, utile ed economico”.
Infine buone nuove dal comparto turistico con discrete presenze in città ma anche nelle città murate ed un fine anno interessante anche per le terme.
“La presenza del 70% di alberghi aperti nell’area termale euganea – dichiara Michele Ghiraldo, presidente dell’Ascom di Abano Terme – ha favorito anche il commercio che ha potuto contare su una clientela italiana che, oltre al soggiorno, ha creduto opportuno fare una capatina anche nei nostri negozi”.
In generale: non il pianto greco che qualcuno temeva, ma con una nota di difficoltà conclamata per il comparto dell’abbigliamento.
“Che purtroppo – chiosa in finale Fernando Zilio, presidente dell’Ascom – oltre che rappresentare una bella fetta del commercio, subisce le difficoltà dovute a cambi epocali non solo nella produzione e nella distribuzione (si pensi alla Cina nel primo caso e alle grandi firme nel secondo), ma anche nella propensione alla spesa dei consumatori. Chi ha l’armadio pieno, infatti, preferisce una vacanza al nuovo capo!”.

 

5 gennaio 2011