
UN PUGNO DI EURO NON PUO’ GIUSTIFICARE UNA SCELTA CHE SI RIVELEREBBE SCELLERATA”
“Un’ipotesi che, semplicemente, non esiste”.
E’ lapidario Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom, nel commentare l’uscita del consigliere comunale Mariani che, nel corso del consiglio comunale di lunedì sera a Palazzo Moroni, ha adombrato l’ipotesi di un centro commerciale all’ex Foro Boario in sostituzione di quello “congelato” allo stadio Euganeo.
Resta critico, comunque, il vicepresidente dei commercianti padovani anche nei confronti delle “motivazioni” che sarebbero alla base del ragionamento di Luigi Mariani.
“Chi ci ha seguito in questi mesi – aggiunge Pasqualetti – è edotto della nostra strenua opposizione nei confronti dell’ipotesi di mega parco commerciale nella vicina Limena. Ora non può essere la minaccia di Limena a mettere Padova nella condizione di compiere una scelta che si rivelerebbe scellerata, altrimenti, tra venti giorni, attivando una sorta di “effetto domino” dalle conseguenze disastrose, anche Cadoneghe (faccio per dire) si sentirà autorizzata a fare altrettanto e poi, magari, anche Vigodarzere e, già che ci siamo, Villafranca e Campodarsego. Ripeto: no a qualsiasi ipotesi di nuove grandi strutture in qualsiasi comune. Ma non solo perchè questo contribuirebbe a disintegrare il tessuto commerciale della città e anche dei centri minori, ma anche perché, nei Paesi europei che hanno seguito la strada delle grandi strutture si sta facendo marcia indietro”.
Infine un appunto.
“Non più tardi di dieci giorni l’Ascom ha presentato in municipio, con l’assessore Dalla Vecchia nella quale riponiamo la nostra più grande fiducia, un piano per il ripristino ed il rilancio del centro. Mi chiedo che senso possa avere tutto questo se, all’orizzonte, l’idea è quella di svuotare il centro per aprire in tangenziale. Io capisco che i comuni abbiano problemi di quattrini, ma la responsabilità che ricade sugli amministratori è formidabile. In altre parole: un pugno di euro non può giustificare la negazione della storia. Perché di una cosa bisogna essere consci: Padova è sempre stata città commerciale. Privarla del commercio in centro significherebbe violentarla nella sua stessa essenza col rischio, non solo prevedibile ma assolutamente certo, di un degrado dettato dallo spegnimento progressivo ed irreversibile delle luci delle vetrine. Se questo è ciò che si augura il consigliere Mariani …”