NON CI STANNO A FARSI “ROTTAMARE” DALL’UNIONE EUROPEA.
I ricambisti auto non ci stanno proprio a farsi “rottamare” dalle politiche lontane di un Parlamento Europeo che ha legiferato in materia di regolamentazione della riparazione degli autoveicoli introducendo una nuova politica distributiva dei ricambi autorizzati (già posta in essere dalla Mercedes che rifornisce solo le proprie concessionarie, le autofficine e le carrozzerie, “saltando” la rete dei ricambisti), col risultato di aver messo in estrema difficoltà molte aziende del commercio all’ingrosso indipendente di autoricambi.
Sono intervenuti in molti, e non solo da Padova e provincia, ma dalla Toscana, dalla Lombardia, da tutto il Veneto, a testimonianza di quanto l’iniziativa dell’Ascom abbia toccato un nervo scoperto per una categoria che si vede stretta nell’angolo da politiche di controllo del mercato messe in atto dai colossi dell’auto.
Ad iniziare i lavori è stato Giacomo Regaldo, Direttore Generale di Confcommercio International (in pratica l’ufficio di Confcommercio a Bruxelles), che ha esposto davanti ad una platea preoccupata ed attenta gli aspetti normativi ed economici legati ai provvedimenti comunitari. Angelo Don, presidente del Gruppo, Franco Pasqualetti, vicepresidente Ascom e Otello Vendramin, segretario generale dell’Associazione, hanno contribuito a focalizzare l’attenzione degli operatori presenti sulla necessità di concretizzare le loro legittime preoccupazioni per i danni economici subiti in una serie di azioni tese a smuovere la situazione attuale.
La prima proposta da mettere in cantiere è di rivolgere all’attuale commissario europeo Almunja un’interrogazione parlamentare specifica, veicolata tramite i parlamentari europei padovani.
Si deve quindi, sfruttando l’art. 102 delle normative antitrust europee che penalizza l’abuso di posizione dominante, procedere a presentare un ricorso all’antitrust.
Regaldo, inoltre, ha rivolto ai presenti l’invito a unirsi in una forma cooperativa o consortile, che potrebbe fornire uno strumento utile per affrontare, facendo squadra, un mercato sempre più complicato.
“Naturalmente – ha concluso il segretario Vendramin – non tralasciamo nemmeno l’ipotesi di qualche iniziativa eclatante, nel più puro spirito “movimentista” dell’Ascom”.
25 NOVEMBRE 2011
I ricambisti auto non ci stanno proprio a farsi “rottamare” dalle politiche lontane di un Parlamento Europeo che ha legiferato in materia di regolamentazione della riparazione degli autoveicoli introducendo una nuova politica distributiva dei ricambi autorizzati (già posta in essere dalla Mercedes che rifornisce solo le proprie concessionarie, le autofficine e le carrozzerie, “saltando” la rete dei ricambisti), col risultato di aver messo in estrema difficoltà molte aziende del commercio all’ingrosso indipendente di autoricambi.
Sono intervenuti in molti, e non solo da Padova e provincia, ma dalla Toscana, dalla Lombardia, da tutto il Veneto, a testimonianza di quanto l’iniziativa dell’Ascom abbia toccato un nervo scoperto per una categoria che si vede stretta nell’angolo da politiche di controllo del mercato messe in atto dai colossi dell’auto.
Ad iniziare i lavori è stato Giacomo Regaldo, Direttore Generale di Confcommercio International (in pratica l’ufficio di Confcommercio a Bruxelles), che ha esposto davanti ad una platea preoccupata ed attenta gli aspetti normativi ed economici legati ai provvedimenti comunitari. Angelo Don, presidente del Gruppo, Franco Pasqualetti, vicepresidente Ascom e Otello Vendramin, segretario generale dell’Associazione, hanno contribuito a focalizzare l’attenzione degli operatori presenti sulla necessità di concretizzare le loro legittime preoccupazioni per i danni economici subiti in una serie di azioni tese a smuovere la situazione attuale.
La prima proposta da mettere in cantiere è di rivolgere all’attuale commissario europeo Almunja un’interrogazione parlamentare specifica, veicolata tramite i parlamentari europei padovani.
Si deve quindi, sfruttando l’art. 102 delle normative antitrust europee che penalizza l’abuso di posizione dominante, procedere a presentare un ricorso all’antitrust.
Regaldo, inoltre, ha rivolto ai presenti l’invito a unirsi in una forma cooperativa o consortile, che potrebbe fornire uno strumento utile per affrontare, facendo squadra, un mercato sempre più complicato.
“Naturalmente – ha concluso il segretario Vendramin – non tralasciamo nemmeno l’ipotesi di qualche iniziativa eclatante, nel più puro spirito “movimentista” dell’Ascom”.
25 NOVEMBRE 2011