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IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, FERNANDO ZILIO: “I NOSTRI POLITICI PADOVANI ABBIANO UNO “SCATTO DI DIGNITA’”

zilio_4 E A ROMA FACCIANO QUALCOSA PER PORRE FINE ALL’AGONIA DEL PAESE”
“Dal 2000 ad oggi Francia e Germania sono cresciute ad un tasso superiore di oltre quattro volte a quello dell'Italia: +13,8% la Francia, +12,7% la Germania, un deludente +3,2% l’Italia: dovrebbe bastare questo per convincere i nostri politici a smetterla col teatrino e a decidersi di fare qualcosa per il Paese e, logica conseguenza, anche per il territorio che, Porcellum o non Porcellum, comunque rappresentano”.
Il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio, stende un tappeto di dati davanti ai parlamentari padovani nella speranza che gli stessi abbiamo una “scatto di dignità” e, prendendosi le doverose responsabilità, mettano fine all’agonia di un intero Paese.
“Il reddito pro capite delle famiglie negli ultimi 10 anni – continua Zilio – è calato del 3,6% e i risparmi risultano dimezzati rispetto a 5 anni fa. La spesa delle famiglie, poi, tra il 2007 e il 2010 è scesa del 3,5%”.

 

Si sente autorizzato, il presidente dell’Ascom, a lanciare una sorta di ultimo appello ai politici locali, forte dei numeri che il suo comparto rappresenta.
“Pil e occupazione nei servizi di mercato – sostiene Zilio – sono, rispettivamente, al 47,1% e al 40,6% a fronte di un’industria che “pesa” per il 25,3% del Pil e per il 26,2% dell’occupazione ed un’agricoltura ferma all’1,9% del Pil e al 5,3% dell’occupazione”.
Senza contare che da 10 anni la pressione fiscale è sempre sopra la media europea e che, dal 2008 ad oggi, hanno chiuso oltre 180 negozi al giorno.
“Mi chiedo – commenta polemicamente il presidente dell’Ascom – se i nostri politici, di destra e di sinistra, prima con Silvio e adesso contro Silvio, prima ammaliati da Renzi e adesso terrorizzati da Renzi, sanno che adempimenti amministrativi e lungaggini burocratiche costano alle imprese dei servizi oltre 8 miliardi l'anno e che, negli ultimi due anni, oltre un quarto delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi ha avuto meno credito di quanto richiesto? E sanno che clandestini e sbandati, tra gestione dei flussi migratori, impegno delle forze dell’ordine e assistenza sanitaria ci costano più di un miliardo di euro l’anno?”.
Noto per le sue battaglie contro abusivismo e contraffazione (fino a 7 miliardi il giro d'affari del “tarocco” molto spesso dannoso per la salute) e per l’impegno contro la criminalità ed il degrado (oltre 5 miliardi la spesa sostenuta dalle imprese del commercio e dei pubblici esercizi per far fronte alla delinquenza più o meno organizzata), Zilio non si capacita dell’assenza di iniziativa di una classe politica tutta impegnata a mantenere lo status quo.
“Invece di pensare al proprio tornaconto – rincara la dose il presidente dell’Ascom – i nostri politici che siedono in Parlamento dovrebbero prendere buona nota di pochi ma significativi dati: dal 2000 al 2010 il contributo al Pil del turismo italiano è sceso dall'11% a poco più dell'8%, mentre la bolletta elettrica delle nostre Pmi è superiore di quasi il 30% alla media europea e il doppio di quella di un'impresa francese. Come possiamo pretendere di essere competitivi in un mercato sempre più globalizzato se i nostri “fondamentali” sono nettamente inferiori rispetto agli altri competitor?”
“In questi giorni – aggiunge Zilio – veniamo spesso paragonati alla Spagna e subiamo il confronto irriverente della Francia. Ma lo sanno i nostri politici che l'intera rete metropolitana italiana è inferiore a quella della sola Madrid e la Francia, con la metà dei nostri chilometri di coste, ha 50 mila posti barca in più? Il costo complessivo dell'inefficienza logistica del Paese è pari a circa 40 miliardi e quello che viene definito il “digital devide” si traduce in un buon 30 per cento di micro imprese che non possiede ancora un Pc e solo il 57% ha l'accesso alla banda larga”.
E così conclude:
“Capisco che una legge elettorale “dirigista” li abbia legati mani e piedi a chi li ha inseriti in lista, ma è nei momenti di grave difficoltà che le persone di valore sanno prendere le decisioni importanti. Io credo che i nostri parlamentari siano, alla fin fine, brave persone che hanno a cuore il territorio che li esprime. Se ciò è vero anche per loro, vedano di fare qualcosa per questo martoriato Paese. E’ evidente che non si può mettere in mano la corda che libera la ghigliottina a chi dovrà perdere la testa, ma l’alternativa è che la corda passi nelle mani di una cittadinanza che non ne può davvero più di leggere ogni giorno di privilegi e di caste quando invece le piccole imprese chiudono, la gente rimane senza lavoro ed i politici non trovano di meglio che cercare la pagliuzza negli occhi degli imprenditori e non si accorgono della trave che gli impedisce la vista di una realtà talmente eclatante da far paura”.

 

2 NOVEMBRE 2011

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