CORONA INNEGGIA ALLE DONNE, GIORDANO SBEFFEGGIA LA CASTA, TOBAGI RICORDA IL PADRE UCCISO DALLE BR E VERONESI IMMAGINA UN FUTURO LIBERO DAL CANCRO.
Una serata emozionante e partecipata quella che ha visto ieri sera svolgersi la cerimonia di premiazione del Premio Libraio Città di Padova, un premio che ha raggiunto ormai la maggiore età e si dimostra occasione di grande cultura per la città di Padova.
Un pubblico delle grandi occasioni ha affollato la sala, apprezzando con applausi a scena aperta i vincitori (Mauro Corona per la narrativa, Mario Giordano per la saggistica, Benedetta Tobagi per le nuove proposte e Umberto Veronesi per il premio alla carriera) che hanno presentato con grande vivacità, coinvolgimento e simpatia i loro libri.
Pubblico delle grandi occasioni anche per il calibro delle autorità in sala, dal prorettore vicario Francesco Gnesotto all’assessore al commercio Marta Dalla Vecchia in rappresentanza del Sindaco, dall’assessore alla cultura della Provincia Leandro Comacchio ai presidenti della Camera di Commercio Roberto Furlan, della BCC di Piove di Sacco Leonardo Toson, dell’Ascom Fernando Zilio e dei librai Leandro Elleni.
Avviata dall’incontro coi lettori alla Libreria Universitaria dove i quattro vincitori del Premio del Libraio hanno autografato le copie dei loro libri, la serata organizzata dall’Ascom è proseguita a Palazzo Moroni, sede municipale, dove l’assessore alla cultura, Andrea Colasio, ha consegnato ai premiati il “sigillo” della città prima di accompagnarli nella visita in notturna del Palazzo della Ragione.
Quindi il trasferimento nell’Aula Magna dell’Università dove si è svolta la cerimonia vera e propria, sottolineata dalle musiche del terzetto di archi e chitarra delle sorelle Martina (violino) Anna (violoncello) e Angela (chitarra) Opocher, e con la presentazione di Franco Caramanti e Francesca Dalle Rive.
Gli autori hanno avuto modo di parlare del loro libro in una presentazione avvincente e coinvolgente.
Dopo le note dell’inno nazionale, Mauro Corona, il famoso scrittore/alpinista/scultore friulano, ha illustrato la sua vita difficile in un ambiente aspro e duro come le zone montane in cui affondano le sue radici affettive e culturali, spiegando con toni intensi anche la genesi del lavoro per cui ha vinto il premio, “La ballata della donna ertana”, storia delle donne della sua terra, per finire in un omaggio in generale alle donne e al loro coraggio, accolto dallo scroscio di applausi di un pubblico affascinato.
Di segno diverso, animatamente polemico e incalzante, l’intervento di Mario Giordano, il giornalista e scrittore famoso anche per apparizioni televisive in trasmissioni di indagine, che ha affrontato lo scandalo delle pensioni d’oro italiane, di cui ha ampiamente dibattuto nel libro con cui ha vinto il premio alla saggistica, “Sanguisughe”, interrotto spesso dagli applausi a scena aperta della platea che ha molto apprezzato la sua trascinante esposizione.
Una grande dimostrazione di affetto e di dolore, di rimpianto e di energia nell’intervento di Benedetta Tobagi, che ha ritirato il premio per le nuove proposte con il libro dedicato alla memoria del padre, il giornalista Walter assassinato dalle BR, anzi il “libro sui libri del padre”, una ricostruzione affidata soprattutto alle letture di tutto quanto il padre aveva lasciato nell’immensa libreria di famiglia, quindi un grande omaggio anche al potere evocativo ed emotivo dei libri.
Per finire il premio alla carriera dedicato quest’anno al grande medico oncologo Umberto Veronesi, che in un excursus emozionante ha raccontato con commozione gli esordi della sua carriera, soprattutto le motivazioni che lo hanno spinto ad avventurarsi nel percorso difficile e per i suoi tempi impensabile della cura e della ricerca sul cancro.
Tutta improntata nel segno della cultura anche la cerimonia che a seguire, come ormai consuetudine da qualche anno, prevede la consegna del Premio intitolato al compianto “Giulio Ragazzi” da parte del presidente dell’Ascom Fernando Zilio e della vedova, signora Nicoletta, ovvero del “mattone” di cristallo per l’impegno responsabile, quest’anno dedicato a Igino Pastrello, libraio in Padova, che si è speso da sempre per il Premio del Libraio, Cesare De Michelis, presidente della casa editrice padovana Marsilio nel suo cinquantennale, e alla memoria di Fortunato Rao, il compianto dirigente dell’ULSS patavina di recente scomparso, per la consegna del quale era presente anche il dr. Rupolo, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Padova.
Una serata che ha celebrato quindi la lettura e i lettori attraverso il libro, questo strumento di conoscenza dato sempre per morto o moribondo ma che invece si dimostra vivo, vitale e quanto mai oggetto di desiderio.
27 ottobre 2011