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MERCATI A KM 0?

farmersSATTIN (ASCOM): LE ISTITUZIONI VERIFICHINO IGIENE E STAGIONALITA’.
PROPONIAMO LA FORMAZIONE DI UNA COMMISSIONE DI CONTROLLO

 

Una commissione per vigilare sulla genuinità dei prodotti cosidetti a "km 0".
E’ la richiesta che viene avanzata dal comparto alimentare dell’Ascom di Padova per quanto riguarda i farmers' market che, un po' per moda e un po' per politica, sono sorti in città e in provincia.
A sottolineare l'urgenza di una verifica puntuale dei limiti operativi imposti dalle norme in materia è Ilario Sattin, vice presidente Ascom e presidente del Gruppo venditori ambulanti dell’Associazione che plaude all’idea avanzata a Verona dove è stata istituita una consulta per vigilare sui famosi mercatini a Km 0, spesso formati da operatori che non rispettano le norme che dovrebbero sottendere alla costituzione dei farmers’ market, prima fra tutte la "territorialità" dei prodotti.
"Dopo diverse valutazioni e verifiche da noi effettuate – ha dichiarato Sattin – siamo giunti a chiedere a gran voce che si istituisca un "organo" di controllo formato dai rappresentanti di settore delle associazioni di categoria, da esperti di igiene alimentare e da un delegato del Comune che vigili sui prezzi".
"E’ indispensabile – ha continuato il vice presidente dell'Ascom – procedere in tal senso per rispettare il lavoro di tanti ambulanti e dettaglianti di frutta e verdura che pagano dipendenti, tasse, asporto rifiuti e ogni giorno si confrontano con i consumatori non fingendo sulla provenienza delle loro merci".
"Va poi posta attenzione – ha affermato Sattin – ai prezzi che non devono certo essere superiori a quelli di un negozio tradizionale o di una bancarella. Anzi, proprio perchè privi di determinati costi fissi, i farmers' market dovrebbero praticare prezzi inferiori almeno del 30% rispetto alla normale quotazione di mercato. Ma ciò che più dovrebbe interessare alla costituenda commissione di controllo da noi proposta, dovrebbe essere la provenienza della frutta e della verdura. Di questi tempi, dalle nostre parti, oltre alle verze e alle patate c'è poco altro. Ai farmers' market, invece, si rischia di trovare di tutto, comprese le banane che, fino a prova contraria, di chilometri, per arrivare sulle nostre tavole, ne devono fare a migliaia!"

18 gennaio 2011