
UN APPELLO AI COMUNI PER MONITORARE LA SITUAZIONE
I fiori per San Valentino sono un classico. Così come, purtroppo, un classico è diventato l’”abusivismo floreale” che ha fatto dei semafori i propri “store” e si alimenta sempre di più con evidente danno nei confronti dei fioristi. “Purtroppo – spiega Pierpaolo Varotto, vicepresidente con delega per la città di Padova dei fioristi associati all’Ascom- dietro una diffusa solidarietà nei confronti degli ambulanti abusivi, si cela un fiorente mercato fatto di fornitori senza tanti scrupoli che, grazie a questa copertura “solidaristica”, lucrano sulla pelle di tanti poveri immigrati ottenendo lauti ricavi assolutamente esentasse”. Un problema annoso che i fioristi dell’Ascom continuano a portare all’attenzione delle autorità preposte al controllo. “Ovviamente – prosegue Renato Trinco, presidente dei fioristi Ascom e vice presidente nazionale di Federfiori – l’esperienza ci insegna che non è lecito farsi soverchie illusioni. Ciò nonostante ci sentiamo di dover sollecitare ancora una volta i comuni e soprattutto quello capoluogo (cosa che abbiamo fatto con una lettera che riassume questi concetti) affinchè questa situazione possa essere “sorvegliata”. Il danno nei nostri confronti è cospicuo e porta una profonda frustrazione che nasce dalla constatazione che la legalità, in questo Paese, è una sorta di “optional”: vale per alcuni (i commercianti regolari soggetti alle incombenze burocratiche, fiscali e amministrative, ai controlli e alle sanzioni), non vale per altri. E, soprattutto, non vale per chi, a monte della filiera, sfrutta il giusto sentimento umanitario della gente che però, per quanto riguarda i “padroni del vapore”, sentimento umanitario non è, ma è invece scientifico sviluppo di un’attività criminosa!”
