
“Il 17 marzo? Se Federalberghi darà l’ordine noi saremo della partita: alberghi chiusi e protesta dura nei confronti della tassa
di soggiorno”.
Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels, il raggruppamento degli albergatori dell’Ascom, interviene a fianco delle proprie
rappresentanze nazionali in ambito Confcommercio per ribadire che questa tassa “non s’ha da applicare né domani né mai!”.
di soggiorno”.
Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels, il raggruppamento degli albergatori dell’Ascom, interviene a fianco delle proprie
rappresentanze nazionali in ambito Confcommercio per ribadire che questa tassa “non s’ha da applicare né domani né mai!”.
“Il problema – aggiunge Soranzo – è che i nostri introiti sono già ridotti all’osso e questa imposta rischia il congelamento
delle nostre strutture, si vuole veramente questo?
Dal momento che non potremo scaricare la tassa sui clienti (Padova non è Roma), essa finirà per squassare i nostri bilanci col risultato che qualcuno sarà anche costretto a chiudere”. È arrivato il momento di reagire, iniziamo con la chiusura del 17 ma non ci fermeremo a questo, perché se è necessario metter in piedi iniziative forti per far sentire il nostro dissenso, siamo pronti a scendere a Roma per farci ascoltare una volta per tutte, le nostre ragioni dovranno contare qualcosa, considerate le tasse che
già paghiamo?”.
“Senza clienti – continua la Presidente - non possiamo tenere aperti i nostri Hotel e non possiamo nemmeno retribuire i nostri collaboratori, se anche solo l’anello di una catena si spezza si perde tutto, non dimentichiamocelo”.
Da qui l’opposizione che, come annunciato, potrebbe sfociare nella serrata giusto in occasione dei festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia.
“Se un Paese come il nostro – ha concluso Soranzo – non è in grado di tutelare la maggiore “industria” di cui dispone (ovvero il
turismo) è giusto che non festeggi proprio nulla e mediti sulle cose che dovrebbe fare (e che non fa) e che, invece, continua a
procrastinare in attesa di chissà quale messia!”
già paghiamo?”.
“Senza clienti – continua la Presidente - non possiamo tenere aperti i nostri Hotel e non possiamo nemmeno retribuire i nostri collaboratori, se anche solo l’anello di una catena si spezza si perde tutto, non dimentichiamocelo”.
Da qui l’opposizione che, come annunciato, potrebbe sfociare nella serrata giusto in occasione dei festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia.
“Se un Paese come il nostro – ha concluso Soranzo – non è in grado di tutelare la maggiore “industria” di cui dispone (ovvero il
turismo) è giusto che non festeggi proprio nulla e mediti sulle cose che dovrebbe fare (e che non fa) e che, invece, continua a
procrastinare in attesa di chissà quale messia!”
28 gennaio 2011