UN SUCCESSO LA NOTTE DEI SALDI.
ZILIO: “POSITIVO PER LA CITTA’, QUALCHE PREOCCUPAZIONE, VISTA LA DATA MOLTO ANTICIPATA, PER I BILANCI DELLE AZIENDE”
Nessun dubbio: la “Notte dei Saldi” è stata un successo.
“Ed in questo senso – sottolinea Fernando Zilio, presidente dell’Ascom – Padova si conferma come un eccezionale attrattore di pubblico. Vuoi per l’originalità delle proposte, ma vuoi soprattutto per la qualità della propria offerta commerciale”.
Gelaterie che hanno esaurito i gusti più gettonati già alle 11 di sera, bar presi d’assalto, negozi con la fila che stazionava pazientemente all’esterno.
“Sembrava di essere tornati a quella sera della “Notte Bianca” del 2006 – continua il presidente dell’Ascom – con i negozi che hanno deciso di tenere aperto premiati dall’affluenza del pubblico. Peccato per quelli che hanno scelto di chiudere. Una scelta legittima perché comunque ognuno è libero di operare come meglio crede, ma non vi è dubbio che un coinvolgimento ancora maggiore avrebbe il pregio di alimentare ulteriormente un richiamo che è nella logica della nostra tradizione commerciale e che, come Ascom, dovremo cercare di coordinare in modo da convincere quanti più colleghi possibile che si tratta di opportunità da non sottovalutare”.
Dunque la “Notte dei Saldi” va in archivio con un lusinghiero successo, direbbero a teatro, “di critica e di pubblico”, anche se non mancano i dubbi e le perplessità.
“Il dato positivo è che Padova ha saputo cogliere l’occasione – aggiunge Zilio – riportando la gente in città e quindi rivitalizzando un centro che, diversamente, rischia di desertificarsi; quello negativo è che con i saldi è cominciata la stagione vera e propria. In altri termini: i consumatori, vuoi per la crisi e vuoi per la data sempre più anticipata, hanno pensato bene di affrontare i primi caldi con quanto avevano in casa e tra sabato e domenica hanno preso d’assalto i negozi per rinnovare il guardaroba. Ripeto: positivo per i consumatori, molto meno per i bilanci delle imprese, quanto meno per quelle per così dire “tradizionali”, cioè non legate ai grandi marchi che hanno, oggettivamente, politiche commerciali diverse”.
Insomma: bene l’animazione, benissimo le presenze, buoni gli incassi. Però…
“Però – conclude il presidente dell’Ascom – il rischio è quello di essere contenti per un … funerale: quello del commercio. Per cui, dopo che abbiamo vinto la battaglia per una data unica su tutto il territorio nazionale, adesso dobbiamo cercare di vincere anche quella per una data, non dico tanto, ma almeno un po’ posticipata”.