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VERSO UNA NON APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA BOLKESTEIN AGLI AMBULANTI.


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SATTIN (FIVA ASCOM PADOVA): “TUTTI D’ACCORDO PER SALVAGUARDARE IL LAVORO DEGLI AMBULANTI, MA IL PARLAMENTO FATICA A TROVARE UN MODO CELERE PER RISOLVERE LA QUESTIONE”

Con ogni probabilità, niente Bolkestein per gli ambulanti.
Per la direttiva europea, nata per liberalizzare il mercato delle professioni, si profila infatti un “non luogo a procedere” per quanto riguarda il commercio su aree pubbliche.
“Il problema – annuncia Ilario Sattin, presidente della Fiva Ascom Confcommercio di Padova e presidente regionale – è che si procede a rilento. Infatti, nei giorni scorsi, abbiamo avuto un incontro con l’On. Gianluca Pini (Lega Nord), relatore della legge comunitaria che ha preso atto delle richieste della categoria ed ha manifestato tutta la sua disponibilità a presentare - direttamente e con il concorso di altri parlamentari del gruppo - un emendamento, in sede di conversione della manovra finanziaria, perché sia modificata la disposizione attualmente in vigore”.


“L’On. Pini – continua Sattin - ha tuttavia sottolineato alcune oggettive difficoltà non tanto rispetto alla necessità, condivisa praticamente da tutti, di salvaguardare i diritti delle imprese di commercio ambulante attraverso una norma legislativa, quanto di trovare il modo più celere per risolvere la questione, nel rispetto delle procedure parlamentari”.
In altre parole: mentre a livello comunitario sembrerebbe che le obiezioni italiane possano essere accolte senza troppe contrarietà, è il livello nazionale che stenta a trovare modi e tempi per varare un provvedimento che tranquillizzerebbe definitivamente le migliaia di operatori che ogni settimana, solo per quanto riguarda la provincia di Padova, aprono il banco in ben 123 mercati diversi.
“Ad ogni buon conto – ha concluso Sattin – noi siamo fiduciosi che il pressing della Fiva riesca a superare anche quello che, in Italia, sembra essere il peggior nemico delle imprese: il rinvio “sine die” di provvedimenti che non costano nulla e avrebbero il pregio di dare certezza del diritto a chi lavora ogni giorno con fatica”.

 

11 luglio 2011