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60 MILA INCIDENTI STRADALI L’ANNO E CON 300 MORTI TRA GLI AGENTI DI COMMERCIO

agentirisarcimento

ALL’ASCOM DI PADOVA UN INCONTRO PER VALUTARE CORRETTAMENTE LE POLIZZE SUI SINISTRI
I dati parlano con agghiacciante chiarezza: l’ultimo aggiornamento riporta quasi 60.000 incidenti stradali che hanno visto come protagonisti gli agenti di commercio nell’esercizio del loro lavoro, e più di 300 sono stati mortali.
Una strage, la cui gravità ha portato il Ministero dell’Interno, la Polizia stradale e l’Inail a elaborare un protocollo di intesa per tentare di arginare il fenomeno attuando politiche di cultura e sicurezza stradale.
Sinistri a confronto è stato quindi il tema caldo che ha visto riuniti gli agenti di commercio della Fnaarc Ascom Padova nel convegno studiato ad hoc per analizzare l’argomento, delicato e vitale, della consulenza e gestione in tema di pratiche assicurative, argomento che come si è visto tocca il nervo scoperto di una categoria che lavora on the road, e si trova quindi a dover affrontare con frequenza pratiche di risarcimento per danni legati a sinistri stradali e a tutto quello che la problematica solleva in termini di tipologie del danno, perizie e valutazioni, diarie e risarcimenti.

 


Ampio il ventaglio delle problematiche trattate dal dr. Franco Alleva, mediatore giuridico e dall’avvocato Flavio Caporale.
“E’ importante sapere come formulare correttamente le polizze - ha commentato Carlo Trevisan, presidente del Gruppo Provinciale Agenti e Rappresentanti dell’Ascom Confcommercio di Padova - oltre che mettere in pratica le corrette prassi in caso di sinistro. Tutti argomenti che abbiamo voluto affrontare con esperti del settore per dare ai nostri associati la consapevolezza che la sicurezza non si improvvisa”.

 

“Eppure i soggetti di questa categoria che, ogni giorno, solcano le nostre strade per visitare i clienti – continua Carlo Trevisan – in Italia contribuisce ad intermediare qualcosa che va oltre il 60% del Pil nazionale”.
Nonostante questo, la categoria non solo non si sente gratificata, ma ritiene di essere anche un tantino penalizzata.
“Basti pensare – conclude Trevisan - che non possiamo detrarci totalmente nemmeno l’auto che, di fatto, è “il “ nostro bene strumentale. Ancora adesso, infatti, ci viene riconosciuto l’80% di deduzione su un valore massimo di 25 mila euro, tetto fissato addirittura nel secolo scorso, visto che fa data 1998!”

Padova, 27 marzo 2012