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8 MARZO

8marzoNON  E’ UNA COSA PER DONNE

di Stefania Brogin*

A ben guardare, tutta questa retorica festivaliera sul giorno della donna ormai mi ha stancato. Anzi, la  parola vera è deluso.
Forse non brillerò per originalità, ma ho l’impressione di assistere ad uno spettacolo di kabuki, quella rappresentazione teatrale giapponese in cui tutte le parti femminili erano recitate da uomini.

Che dire? Questo paese fino ad ora non ha certo dimostrato di brillare per intraprendenza riguardo alle normative legate alle pari opportunità, rendendo a volte tutto il discorso sulla parità di genere come quegli interventi sul salvataggio delle specie in pericolo, invece che lavorare seriamente nel solco delle esperienze di Stati più evoluti nell’ambito delle politiche sociali e nei quali la presenza delle donne nei gangli vitali della società e le leggi che ne governano diritti e doveri sono un inno alla civiltà.
Tanto per dirne una, certo, nel nuovo Governo tecnico ci sono ben tre donne di peso politico culturale e professionale ineccepibile. Ma sono tre. E che dire del resto?

Vorrei quindi semplicemente riportare alcuni pensieri in libertà, considerazioni di donne che come me quotidianamente si confrontano con i grandi e piccoli problemi del lavoro e della vita, dell’economia e della politica, affettivi e relazionali.

1. C’era una volta una bella legge, la L. Regionale 1/00, che regolava l‘accesso al credito per l’imprenditoria femminile. Non è più stata finanziata. Che fine ha fatto? Eppure le imprese gestite da donne sono più sane, meno esposte a crisi e default vari, più accoglienti anche per le donne che vi lavorano. Non lo dico io, lo scrivono i giornali e lo decretano le statistiche, ogni due per tre.

2. Le liberalizzazioni decretate recentemente hanno portato sul piatto della bilancia sociale l’ennesimo squilibrio, portando alla luce il fatto che le lavoratrici coinvolte nei turni serali tra l’altro spesso devono uscire da sole in luoghi e città non sicuri.

3. Collegandoci al punto precedente, scippi e rapine spesso prendono di mira le donne, soggetti ideali per violenze anche familiari e sociali non mai adeguatamente sanzionate e prevenute.

4. Donne e politica: come dicevo prima, cahier de doleances di tutte le lamentele e le problematiche legate alla presenza femminile nelle stanze dei bottoni, ma anche nelle anticamere volendo. Viste le percentuali che la stampa registra, l’abisso che separa l’Italia al resto del mondo continua ad allargarsi, e non è un bel segnale. Eppure, l’abbiamo ribadito in un recente convegno delle donne imprenditrici di Confcommercio, gli articoli 3 e 51 della Costituzione dettavano già dal lontano 1947 i criteri fondanti per le pari opportunità.

5. Donne e lavoro: accesso difficile, rapporti tesi, licenziamenti facili, ricatti espliciti e non, conciliazione lavoro / carriera / famiglia quasi impresa da equilibristi altamente specializzati, rappresentanze non rispettate, ad esempio nei consigli delle società quotate.

6. Donne e famiglia: vedi al punto 5. con l’aggravante che la cura della stessa spesso preclude la carriera lavorativa grazie al drammatico stato di carenza per non dire talvolta assenza dei servizi alla famiglia.

Certo, l’impegno delle donne è quotidiano costante incessante e travolgente.

Sono un’imprenditrice, presiedo le donne che si riconoscono nel Gruppo di Terziario Donna che fa capo all’Ascom Confcommercio.

So bene cosa facciamo e cosa possiamo fare.

Le nostre azioni sono di stimolo e ricerca, di promozione e sviluppo.

Lavoriamo con le donne e per le donne, a fianco e con gli uomini nei tavoli di concertazione politica e negli ambiti professionali, nelle famiglie e nei luoghi di ricerca e studio.

Portiamo il contributo della nostra Weltanschauung, della nostra visione del mondo, e siamo fiere di realizzare pezzetti di mondo migliore, con il contributo delle donne che come noi lavorano per costruire una società capace di mandare definitivamente in archivio le quote, le differenze di genere e la sottocultura del panda.

*Presidente Gruppo Terziario Donna Ascom Confcommercio Padova