L’ASCOM DECLASSA IL “RATING” DEI COMUNI DI MONSELICE E RUBANO: DA “WHITE LIST” A “BLACK LIST”.PER CONTRO, APPREZZAMENTO PER IL COMUNE DI ALBIGNASEGO E PIOVE DI SACCO CHE HANNO COMMINATO LE SANZIONI.
Fuori dalla “white list” stilata dall’Ascom e dentro, “di diritto” in quella “black”.
Sono i comuni di Monselice e Rubano che, dopo essersi spesi in favore della norma regionale in tema di liberalizzazione degli orari adesso hanno deciso di fare marcia indietro non applicando più la legge regionale in materia di apertura e chiusura delle attività di commercio al dettaglio, frutto di un accordo condiviso tra i principali organismi di rappresentanza politica, imprenditoriale e sindacale del Veneto e sposando, per contro, la cosiddetta legge Monti che liberalizza in maniera assoluta gli orari degli esercizi commerciali dalle 0 alle 24, giorni di Natale e Pasqua compresi.
Le due amministrazioni, per giustificare il loro comportamento, hanno addotto giustificazioni di tipo “tecnico”, in considerazione dei recenti provvedimenti sospensivi presi dal TAR Veneto nei confronti di alcune ordinanze sindacali adottate da alcuni comuni della nostra regione, a partire da quello di Padova, che hanno, invece, deliberatamente deciso di dare applicazione alla legge regionale, individuando le sedici deroghe domenicali e festive, oltre all’intero mese di dicembre.
“Ci lasci dire – scrive il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio, in una lettera inviata ai due sindaci - che questa scelta “tecnica” non vi fa onore”.
“Ci saremmo aspettati – continua Zilio nella missiva - dopo tanti bei discorsi sul federalismo e sulla salvaguardia del territorio e della valorizzazione dei centri urbani e storici, una scelta “politica”, conseguente, basata, peraltro su una legge regionale vigente e successiva a quella dello Stato, adottata in applicazione dell’art 117, quarto comma, della Costituzione, che attribuisce proprio alle Regioni la competenza in materia di commercio”.
Da qui il declassamento del “rating” delle due amministrazioni da “white list” a “black list”.
“Ci saremmo aspettati – aggiunge il presidente dell’Ascom - una scelta analoga a quella fatta da altri sindaci di comuni importanti, dove pure sono presenti dei grossi centri commerciali (come ad esempio Piove di Sacco, Conselve o Albignasego) che, evidentemente hanno più a cuore la sopravvivenza delle piccole aziende commerciali, l’equilibrio delle forme distributive, il rispetto del riposo domenicale dei dipendenti, la salvaguardia del territorio e la sicurezza pubblica, che il timore o la seccatura di doversi costituire al Tar per difendere una scelta, basata su una legge regionale vigente, almeno fino a quando non sia la Corte costituzionale a stabilire il contrario”.
“Ancora una volta - chiude Zilio la lettera inviata ai sindaci di Rubano e Monselice - ci siamo sbagliati? Pensiamo di no e a confermarcelo ci sono tutti gli altri sindaci che la pensano come noi”.
Tra questi incassano l’apprezzamento dell’Ascom i comuni di Albignasego e Piove di Sacco che, ligi alla propria impostazione, hanno deciso di comminare le sanzioni agli esercizi che domenica hanno scelto di tenere aperto.
“La risposta più bella e coerente – conclude il presidente dell’Ascom – con chi si trincera dietro motivazioni “tecniche”. La scelta, sempre e comunque, è “politica” e bene hanno fatto Albignasego e Piove di Sacco a ribadire il proprio punto di vista che, lo registriamo con soddisfazione, è esattamente il nostro”.
31 GENNAIO 2012
“Ci saremmo aspettati – continua Zilio nella missiva - dopo tanti bei discorsi sul federalismo e sulla salvaguardia del territorio e della valorizzazione dei centri urbani e storici, una scelta “politica”, conseguente, basata, peraltro su una legge regionale vigente e successiva a quella dello Stato, adottata in applicazione dell’art 117, quarto comma, della Costituzione, che attribuisce proprio alle Regioni la competenza in materia di commercio”.
Da qui il declassamento del “rating” delle due amministrazioni da “white list” a “black list”.
“Ci saremmo aspettati – aggiunge il presidente dell’Ascom - una scelta analoga a quella fatta da altri sindaci di comuni importanti, dove pure sono presenti dei grossi centri commerciali (come ad esempio Piove di Sacco, Conselve o Albignasego) che, evidentemente hanno più a cuore la sopravvivenza delle piccole aziende commerciali, l’equilibrio delle forme distributive, il rispetto del riposo domenicale dei dipendenti, la salvaguardia del territorio e la sicurezza pubblica, che il timore o la seccatura di doversi costituire al Tar per difendere una scelta, basata su una legge regionale vigente, almeno fino a quando non sia la Corte costituzionale a stabilire il contrario”.
“Ancora una volta - chiude Zilio la lettera inviata ai sindaci di Rubano e Monselice - ci siamo sbagliati? Pensiamo di no e a confermarcelo ci sono tutti gli altri sindaci che la pensano come noi”.
Tra questi incassano l’apprezzamento dell’Ascom i comuni di Albignasego e Piove di Sacco che, ligi alla propria impostazione, hanno deciso di comminare le sanzioni agli esercizi che domenica hanno scelto di tenere aperto.
“La risposta più bella e coerente – conclude il presidente dell’Ascom – con chi si trincera dietro motivazioni “tecniche”. La scelta, sempre e comunque, è “politica” e bene hanno fatto Albignasego e Piove di Sacco a ribadire il proprio punto di vista che, lo registriamo con soddisfazione, è esattamente il nostro”.
31 GENNAIO 2012
