COMMISSIONE ONNICOMPRENSIVA FINO ALLO 0,5% SUGLI AFFIDAMENTI BANCARI.
ZILIO (PRESIDENTE ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA): "LE BANCHE HANNO LA STRAORDINARIA CAPACITA' DI RIVOLTARE A PROPRIO VANTAGGIO ANCHE CIO' CHE DOVREBBE ESSERE A FAVORE DEI CLIENTI".
NE HA PARLATO IN TRENO COL SEGRETARIO DEL PD, BERSANI.
"A OTTOBRE DIREMO QUALI BANCHE SI SONO DIMOSTRATE ATTENTE ALLE DIFFICOLTA' DELLE IMPRESE E QUALI NO"
Una mano gliela darà di sicuro anche la decisione dell'Alta Corte tedesca di Karlsruhe che, considerando costituzionalmente legittimi (sebbene con un sì condizionato) l'Esm, il nuovo meccanismo europeo di salvataggio e il Fiscal Pact, toglie le castagne dal fuoco a molte banche esposte con i titoli degli Stati in difficoltà.
Ma, a dire il vero, le banche trovano sempre il modo di cavarsela, anche quando sembrerebbero dover cedere un punto ad imprese e famiglie alle prese con la crisi. Ne è un esempio il gran via vai di comunicazioni che in questi giorni sta interessando i clienti delle banche alle prese con un provvedimento di legge che obbliga queste ultime, entro il 1° ottobre e per favorire la "trasparenza", ad indicare una commissione onnicomprensiva sugli affidamenti.
Eliminata già nel 2009 la commissione di massimo scoperto, alle banche viene ora riservata l'opportunità (non l'obbligo come invece si farebbe capire in qualche sportello) di poter applicare, entro un limite massimo dello 0,5% per trimestre, una commissione "tutto compreso" che va contrattata col cliente e che dovrebbe avere il pregio di consentire un raffronto di costi tra banca e banca.
"Quando si parla di banche - attacca il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio - è sempre opportuno leggere i provvedimenti "in favore dei clienti" in controluce, visto che il sistema bancario ha la straordinaria capacità di rivoltare a proprio vantaggio anche ciò che in prima battuta non lo sembrerebbe".
E nel caso della commissione onnicomprensiva la storia si ripete.
"In primo luogo - aggiunge Zilio - quello che un tempo era un balzello che gravava sul fido utilizzato, ora finisce per ricadere su tutto l'affidato. In pratica: un'azienda ha 100 mila euro di fido ma ne utilizza solo 20 mila? Nessun problema, per la banca ovviamente, che può prelevare fino a 500 euro a trimestre!"
Si dirà: tutto però deve nascere dalla contrattazione tra banca e cliente.
"E chi ci crede? - continua il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova -. Soprattutto in momenti come questi l'unico rapporto che esiste tra banca e cliente è una sorta di "patto leonino" che, tradotto, significa: o prendere o lasciare". Non solo: nella nuova commissione onnicomprensiva rientra anche il salvo buon fine dell'anticipo fatture, per cui il prelievo, nei confronti delle imprese, diventa a 360 gradi.
Consigli?
"Un consiglio che il nostro ufficio credito Terfidi sta dando ai soci che possono permettersi di non utilizzare gli affidamenti - precisa Zilio - è quello di ridurli in modo da non dover pagare commissioni a vuoto. Per il salvo buon fine sulle fatture, che attualmente per le pratiche assistite da garanzia Terfidi non prevede commissioni con alcune banche, intendiamo convincere le stesse a non modificare quanto in essere".
Resta comunque la convinzione che governo di banchieri o meno, sia estremamente difficile chiedere alle banche di sostenere lo sforzo che il Paese sta compiendo.
"Ne è una riprova - incalza Zilio - la questione dell'uso della moneta elettronica. Qualcuno crede che siano i commercianti a non volerla, ma non è così e l'ho ribadito a chiare lettere questa mattina sul treno per Roma al segretario del PD, Bersani, che rientrava nella capitale. La verità è che in Italia l'uso delle carte di credito o del bancomat è un ulteriore assist alle banche visto che prevede commissioni che negli altri Paesi non esistono".
Insomma: sembra quasi che in Italia l'unica cosa che interessi non sia tanto il benessere dei cittadini, quanto quello dei banchieri.
"Siccome sappiamo - conclude il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova - che alcune banche si dimostrano in qualche misura "più disponibili" a trattare, nei primi giorni di ottobre, una volta raccolti i dati, diremo quale banca si è dimostrata aperta ai problemi delle aziende e quale no".
PADOVA 12 LUGLIO 2012