
GROSSISTI DELLA MODA E DEL MAAP IMPOSSIBILITATI A VENDERE AGLI STRANIERI CHE PAGANO IN CONTANTI OLTRE I 1000 EURO.
ZILIO (ASCOM): “RISCHIAMO DI FARCI DEL MALE DA SOLI”
Dalla Slovenia col contante. Ma anche dall’Austria, dalla Croazia e persino dalla Germania. Ma non per fare i turisti, ma per comprare dai nostri grossisti, compresi quelli che operano all’interno del Maap.
“Solo che – spiega il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio – siamo costretti a rinunciare alle vendite”.
Il motivo? La norma che impone di limitare il contante a soli mille euro.
“Mille e non più mille – continua Zilio – e così noi perdiamo fatturato. Con i chiari di luna che ci sono e con la necessità di fare Pil soprattutto verso l’estero, se questa non è una pazzia, poco ci manca”.
Una pazzia che, almeno per ciò che riguarda il comparto della moda, è molto probabile vada a tutto vantaggio dei commercianti cinesi che, notoriamente, non hanno problemi né col contante né con le fatture e nemmeno con gli scontrini.
Analogo il discorso per i grossisti del Maap che, alle tre di notte non possono certo mettersi a fare i sofisti con chi, magari, è in grado di portare in Romania migliaia di euro di merce ma, per evidenti motivi legati anche al rischio solvibilità, sceglie il pagamento per contanti.
“Personalmente ho già preso contatti con i parlamentari padovani, col presidente di Confcommercio Sangalli e col suo vice Borghi – aggiunge il presidente dell’Ascom – e dai grossisti che operano all’interno del Maap è partita anche una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio e alla X Commissione affinchè nel decreto sulle semplificazioni compaia anche un comma in grado di annullare una norma che, mentre si cerca di liberalizzare e semplificare tutto, finisce per ingabbiare e limitare l’operatività di chi porta a casa denaro pregiato, soprattutto perché proviene dall’estero”.
Possibilità di correzioni di rotta?
“La speranza – suggerisce il presidente dell’Ascom – è che il governo, così come sembra intenzionato a fare per i turisti stranieri che vengono a comprare in Italia, adotti un provvedimento come quello prospettato per loro (versamento in banca del contante da parte del commerciante entro un paio di giorni e fotocopia del documento dell’acquirente) anche per i grossisti. In caso contrario continueremo a farci del male da soli e, visti i tempi che corrono, direi che è l’ultima cosa che possiamo permetterci”.
Un po’ come dire: evitiamo che per cercare di portare a casa gettito da parte dell’erario, si finisca per non portare a casa nemmeno quel reddito che il gettito dovrebbe generare.
“Altrimenti – conclude Zilio – rischiamo di fare come quel marito …”
Padova, 20 febbraio 2012
