ETTA ANDREELLA (AGENZIE DI VIAGGIO ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “ANCHE SE, AL MOMENTO, SOLO IL 20 PER CENTO DISDICE, IL DOPPIO INCIDENTE NON CI VOLEVA PROPRIO”. C’è la cliente storica che fa spallucce e con un sorriso sereno conferma la prenotazione “Tanto tra due mesi la nave l’avranno già sostituita!”, c’è la famiglia che al ricordo delle foto del colosso del mare adagiato davanti al Giglio cambia decisamente rotta e mezzo di trasporto, c’è chi non sa e glissa, c’è chi la voglia di partire se l’è fatta proprio passare dopo l’ultima disavventura di Allegra alle Seychelles. Un venti per cento di annullamenti totali, un settanta di conferme, un dieci composto da turisti in pensieroso stand by. Concordia, Allegra, mai come ora i nomi scelti da Costa per le sue navi assumono l’amaro sapore della beffa. Per gli operatori del settore non poteva andare peggio. In piena rotta di collisione con un inizio stagione da sempre momento clou per le prenotazioni dell’anno, i ne-fasti che hanno colpito la società di navigazione contribuiscono a bloccare un mercato già provato dalla difficile congiuntura. “Il panorama non consente di tracciare bilanci e azzardare previsioni – commenta amaramente Etta Andrella, AD del consorzio Padova Viaggi che fa capo all’Ascom Confcommercio – stiamo attendendo le evoluzioni della situazione, e non è una consolazione vedere come si comporterà Carnival con il gruppo Costa. Al di là di problemi squisitamente interni come l’eventuale “ribrandizzazione” del marchio, per noi operatori resta l’amaro di una storia che ha dell’incredibile, e che aggiunge difficoltà a difficoltà. Tra l’altro, con il silenzio imbarazzante della compagnia di navigazione, che fa da eco ai disastri recenti”. Con l’aumento dei pacchetti vacanza self-made ottenuti grazie al contributo della rete, con la crisi economica che impazza, con Costa Crociere che rischia di affondare, la tenuta degli operatori del settore viaggi e vacanze è veramente messa a dura prova. San Cristoforo avrebbe molto da fare, volendo. “Il problema – conclude Andreella – è che qui si rischia che non sia solo il marchio Costa ad essere messo in discussione, ma tutta la tipologia della crociera come segmento vacanziero e, per quanto riguarda il nostro Paese, anche di un indotto non indifferente. Da qui la nostra preoccupazione che si aggiunge ad un inverno di neve scarsa in montagna e di difficoltà di carattere generale dovute alla crisi”.
Padova, 1 marzo 2012
