BARBIERATO (ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “PROVVEDIMENTI SUBDOLI E LA GENTE ONESTA SI CHIEDE SE NON SI POTEVA TAGLIARE DA ALTRE PARTI, MAGARI NEL FINANZIAMENTO AI PARTITI”
“Ecco chi pagherà la (pessima) riforma del mercato del lavoro”.
Federico Barbierato, direttore generale dell’Ascom Confcommercio di Padova, scorre i provvedimenti che finanzieranno la riforma del mercato del lavoro e non può esimersi dal bocciare senza appello l’accoppiata Monti – Fornero.
“E’ il solito, triste, consunto e stucchevole refrain – continua il direttore dell’Ascom in un crescendo di ironia misto a disgusto – che prevede l’ennesimo aumento della pressione fiscale e nessun taglio alla spesa improduttiva”.
Ma il ddl del governo, al di là dell’inadeguatezza che una lettura un po’ più approfondita sembra confermare, interviene in maniera subdola su aspetti della vita economica delle imprese che ne condizioneranno i bilanci in maniera pesante.
Ma non è finita qui. Chi dà l’auto in uso al proprio dipendente sappia che la deducibilità passa dal 90% al 70%, quasi che si volesse certificare che il dipendente, per un 30%, si fa gli affaracci suoi!
Inutile dire che questo aumento fittizio della base imponibile avrà effetti anche sul parco circolante nel 2012 e non solo sulle nuove immatricolazioni, e soprattutto sugli acconti che si verseranno nel 2012 per il 2013, nel calcolo dei quali bisognerà già tenere conto delle nuove norme.
Quanto costerà questo “giochetto” propinato ai contribuenti dal governo dei tecnici? Un esempio può aiutare a comprendere il grado di diabolicità della norma. Infatti, un imprenditore che ha spese di gestione di un’auto (carburante, manutenzioni, assicurazione, bollo, ecc.) pari a 10.000 euro, nel 2012 si potrà scaricare 4.000 euro mentre nel 2013 potrà dedurre solo 2.750 euro con un aumento (fittizio) della base imponibile pari a 1.250 euro.
Emblematico anche il capitolo relativo agli affitti. Finora, chi non sceglieva il regime della cosiddetta “cedolare secca” che tassa l’affitto con un’aliquota secca del 21%, si vedeva gli affitti tassati sull’85% con un abbattimento forfetario del 15%. Adesso l’abbattimento scende al 5%.
“Ovviamente – incalza il direttore generale dell’Ascom Confcommercio padovana - a questo “gentile omaggio” del governo dobbiamo aggiungere l’aggravio dell’IMU con la conseguente cancellazione di tutte le agevolazioni previste per i cosiddetti canoni concordati. Di fatto si perde circa una mensilità”.
Buon per chi ha immobili destinati all’abitazione, perché il privato che avesse reddito da locazione di un negozio non avrebbe scampo rispetto a questa penalizzazione.
Traduzione di Barbierato: “Gli effetti sul mercato, già pessimo, degli affitti di negozi e magazzini diventerà a dir poco drammatico visto che un negozio affittato a 500 euro al mese da un soggetto che ha altri redditi per 20.000 euro dovrà pagare 187 euro in più l’anno oltre a 190 euro di Irpef con un aggravio pari al 75% di una mensilità di affitto. Secondo voi questo soggetto abbasserà il canone come stiamo chiedendo noi da tempo per cercare di non dare il colpo di grazia ad un commercio sempre più in difficoltà?”
Ancora: è previsto che non si possa più dedurre il contributo al servizio sanitario nazionale che si paga con la polizza auto se inferiore a 40 euro, quasi che, dopo aver criminalizzato l’uso delle grosse cilindrate, adesso ci si sia convinti che va penalizzato anche l’uso delle piccole.
“Con queste manovre sottobanco – conclude Barbierato - la pressione fiscale pura (e non quindi il “total tax rate” che aggiunge anche contributi etc. e che ormai ha già varcato la soglia del 65%) raggiunge il record assoluto del 45% del pil con un maggior gettito di circa 3,8 miliardi di euro per il triennio 2013-2015. Io credo che una domanda la gente onesta se la ponga: ma non c’era proprio nessun taglio di sprechi, magari qualche taglio ai partiti, che fosse in grado di garantire un gettito equivalente?
Padova, 6 aprile 2012
