BOARA COME TAIWAN?Avevano sperato di poter mettere le mani su una miniera d’oro in un’area di oltre 4000 metri quadrati, un megacentro commerciale che è finito invece sotto il controllo di Monselice. Con un rapido salto carpiato il sindaco di Boara Pisani ha quindi afferrato la coda del progetto di liberalizzazione offerto dalla manovra Monti, per tornare a volare alto sulle rotte del commercio libero e selvaggio.
Luca Pescarin avrebbe quindi offerto su un piatto d’argento alle attività commerciali del suo Comune la possibilità di tenere aperto 24 ore su 24 per tutta la settimana, aprendo il varco anche agli investimenti per insediamenti strutturali di tagli medio – grande che secondo le linee guida del nuovo Governo potrebbero essere prese direttamente dalle amministrazioni comunali.
Ma questa manovra lascia completamente indifferenti i vertici dell’Ascom di Padova.
“La Regione Veneto è stato chiara – commenta a caldo Franco Pasqualetti, vicepresidente di Ascom Padova – e ha affrontato con coraggio e tempestività la questione della liberalizzazione a tutti i costi decisa dal Governo Monti”.
“La piena concordanza con il lavoro svolto dall’Assessore Coppola, dalla Giunta e dal Consiglio Regionale per essersi opposti alla deregulation totale in materia di orari e aperture – continua Pasqualetti – in coerenza con le indicazioni del Comune di Padova, ci permette di mantenere una posizione di assoluta chiusura nei confronti di queste manovre che favoriscono solo il rischio di disgregazione di un tessuto economico che ha solo bisogno di sottrarsi a manovre speculative indiscriminate”.
“Le nostre posizioni nei confronti della cementificazione selvaggia e dello smembramento del territorio, ben testimoniate dalle nostre battaglie contro Veneto City, vanno nella direzione di una salvaguardia del commercio sostenibile” – conclude Pasqualetti – “Non c’è più spazio per queste logiche stile Taiwan nella gestione del commercio locale”
10 GENNAIO 2012
