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IL TRASFERIMENTO DEL MERCATO IN CAMPO DELLA FIERA NON PIACE AGLI AMBULANTI ASCOM.
IL PRESIDENTE SATTIN: “IN ZONA NON C’E’ NULLA ED IL MERCATO NON E’ SOLO COMMERCIO MA ANCHE SOCIALITA’ ”.

 

“D’accordo la sicurezza, ma stiamo attenti a non gettare anche il bambino con l’acqua sporca”.

Ilario Sattin, presidente provinciale e regionale degli ambulanti della Fiva Ascom Confcommercio, teme per il futuro del mercato di Monselice che il municipio vorrebbe “riveduto e corretto” prima dell’estate.

“Purtroppo – precisa Sattin, reduce da un incontro in comune – la soluzione che ci è stata prospettata dall’amministrazione della città della Rocca, se da un lato punta a sanare il deficit di sicurezza riscontrato in alcune vie e piazze, dall’altro mette in seria difficoltà non solo i circa 39 banchi sui 136 complessivi che dovranno trasferirsi in Campo della Fiera, ma addensa nubi nere anche sull’intero sistema mercato”.

 

La preoccupazione del leader degli ambulanti veneti e padovani è che l’area del Campo della Fiera non sia assolutamente idonea a rispettare le regole di ciò che dovrebbe essere un mercato.

 

“L’assenza totale, nelle vicinanze, di pubblici esercizi – continua Sattin – e la distanza dal centro storico costituiscono delle indubbie limitazioni. La presenza, ad esempio, di bar, non è significativa solo per chi opera in piazza, ma soprattutto per chi intende il mercato anche come momento di socialità oltre che di acquisto. Senza contare, inoltre, che anche i negozi del centro, a fronte di un mercato non più collegato, ma spezzettato in più aree, avranno anch’essi delle ricadute negative”.

Naturalmente, nessuno si nasconde le difficoltà.

“Comprendiamo – continua il presidente degli ambulanti Ascom – i motivi che hanno convinto l’amministrazione a mettere mano alla pianta del mercato, così come prendiamo atto che la soluzione di via Cadorna, da noi a suo tempo prospettata, sia stata ritenuta di impossibile realizzazione. Ciò nondimeno pensiamo che il semplice trasferimento, senza l’attivazione di qualche correttivo in termini di iniziative, rischi di potersi tradurre, per parte del mercato di Monselice, nel principio della fine”.

Una fine che gli operatori ma soprattutto i cittadini di Monselice e dei molti comuni limitrofi che abitualmente si riversano in città nei giorni di mercato, si augurano non si trasformi da rischio in triste realtà.


Padova, 9 febbraio 2012