
IL TRAGUARDO E’ LA PARITA’ DI GENERE
E’ stata la delegazione più numerosa, arrivata da Padova con tutto il consiglio al completo e ben decisa, almeno in questa occasione, a non mollare un centimetro di spazio del suo potere decisionale e politico.
Stiamo parlando del gruppo padovano di Terziario Donna, portavoce delle istanze delle partite Iva in odor di quote rosa della provincia veneta, presente a Roma ai lavori del convegno “Donne e governance. Un’impresa possibile” organizzato da Terziario Donna nazionale di Confcommercio, quasi un assist alle affermazioni del ministro del lavoro e delle pari opportunità, Elsa Fornero, che ha annunciato in questi giorni “sanzioni esemplari” per le società quotate che non si adeguino alle norme relative alla presenza femminile nel mondo del lavoro.
Facendo eco alle parole del presidente nazionale di Terziario Donna, Patrizia Di Dio, che ha chiesto una adeguata presenza delle donne nella governance del Paese, e a quelle di Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio, che ha ricordato come le imprese con vertici tinti di “rosa” registrino mediamente una produttività più elevata del 50%, Stefania Brogin, presidente del Gruppo di Padova, ha affermato come “al di là di uno sterile e mero discorso di quote, in Italia sarà operativa dal 12 agosto la legge che impone un 15% di rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione delle società, private e a partecipazione pubblica, quotate in borsa. La norma stabilisce che ai prossimi rinnovi societari di agosto, ci siano negli organi di rappresentanza e controllo, almeno un 15% di donne.”
“Un passo importante – ha continuato Stefania Brogin - per rendere finalmente l’Italia un paese in linea con le più evolute società europee e mondiali, in grado di svincolarsi da tradizioni marcatamente retrograde e ghettizzanti, poco coerenti con la realtà di un mondo che vede le donne primeggiare nei settori della scuola e dell’imprenditoria, della cultura e della politica, anche se, sempre per continuare a citare il ministro Fornero, nel nostro Paese “ci sono buoni principi» ma «pratiche che lasciano a desiderare» sulle pari opportunità nel lavoro”
“Ma per Terziario Donna – conclude Stefania Brogin – la questione della parità di genere è una necessaria forzatura per realizzare finalmente quella democrazia paritaria che anticipava le pari opportunità anche nel dettato costituzionale agli articoli 3 e 51”.
Tra l’altro, è stato da poco riportato dalla commissaria UE alla giustizia Viviane Reding che solo 23 società europee tra quelle quotate in borsa hanno sottoscritto l’impegno volontario di portare al 30% la quota delle donne nei consigli di amministrazione entro il 2015 e al 40% entro il 2020.
Ha parlato di enorme spreco di talento, la commissaria. Anche perché la media europea del 12% delle presenze femminili nei consigli maschera disomogeneità profonde, in cui l’Italia purtroppo brilla per il suo quartultimo posto.
Ecco che assume un’importanza ben diversa dalla mera tradizione quel prossimo 8 marzo, giorno in cui la commissione europea valuterà se ci sono stati progressi significativi sul tema della rappresentanza femminile nelle società quotate.
La sfida è aperta.
Padova, 20 febbraio 2012
Nella foto: l’intero Consiglio di Terziario Donna Padova con la presidente nazionale Patrizia Di Dio, la vicepresidente vicaria Aurelia Della Torre .
