
LA RISCOSSIONE DELLE MULTE PER LE QUOTE LATTE AFFIDATA AD EQUITALIA METTE A RISCHIO I PAGAMENTI DELLE MACCHINE AGRICOLE.
PETTENUZZO (ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “VISTO CHE LA QUESTIONE FA DATA DAL 1997, ERA PROPRIO QUESTO IL MOMENTO PER ESIGERE IL PAGAMENTO?”
Già ci aveva pensato madre natura a creare non pochi problemi in agricoltura con la siccità ,la scarsità dei raccolti e le tossine nel mais. Poi ci si è messo anche il governo con il caro gasolio. Risultato: agricoltori ed allevatori in crisi e, per ricaduta, in crisi anche i commercianti di macchine agricole.
“La difficoltà dei pagamenti – mette in luce Andrea Pettenuzzo, presidente dei commercianti di macchine agricole dell’Ascom Confcommercio di Padova – non riguarda solo le rate dei mezzi agricoli, ma anche i concimi e le riparazioni. In un quadro già così compromesso, la comparsa di Equitalia sul fronte sempre caldo delle quote latte, non ci voleva proprio”.
La notizia, lapidaria quanto preoccupante, è stata diffusa, nei giorni scorsi, dal governo che ha annunciato di aver affidato ad Equitalia la riscossione di 720 milioni di euro delle famose multe.
“Al di là di quello che ognuno può pensare – continua Pettenuzzo - sulla lentezza delle decisioni in materia (le clamorose proteste di Vancimuglio sulle irregolarità della gestione delle quote risalgono al 1997) e sui decreti più volte modificati o bloccati nel loro iter, credo sia lecito chiedersi se sia oggettivamente questo il momento per esigere un pagamento fatto ormai più di interessi che di multe e che finisce per pesare sulle spalle di terzi, quali siamo noi, che di problemi ne abbiamo già per conto nostro”.
In effetti, il mercato delle macchine agricole ha segnato negli ultimi anni forti percentuali di calo nelle vendite con una riduzione di marginalità che aggrava il fenomeno.
“Sono mesi – conferma il presidente dei commercianti di macchine agricole dell’Ascom di Padova – che riscontriamo difficoltà anche nel pagamento delle riparazioni e la morosità è in costante, esponenziale aumento. Pertanto, se dovessero chiudere queste aziende interessate dalle multe, queste trascinerebbero nel vortice anche altre attività commerciali ed artigianali con un effetto domino di proporzioni gigantesche”.
Serve dunque buonsenso.
“Sicuramente serve – ammette Pettenuzzo – ed in questo senso chiediamo sia fatta un’analisi approfondita anche se rapida, mettendo sul piatto i vantaggi e gli svantaggi di una scelta che non può essere solo volta a rimpinguare le asfittiche casse dello Stato ma deve anche tener conto delle migliaia di imprese che rischiano l’uscita dal mercato per colpe non proprie!”
PADOVA 3 DICEMBRE 2012
