ECCO I COMUNI DELLA PROVINCIA DI PADOVA CHE NON CI STANNO ALLA LOGICA DELLE APERTURE INDISCRIMINATE.Aderente alla ferrea logica che vuole che faccia più rumore un albero che cade che non una foresta che cresce, il comune di Boara Pisani ha “fatto notizia” prendendo le parti di chi vuole i negozi aperti tutti i giorni e a tutte le ore. “Ma per fortuna –sostengono all’Ascom di Padova - non ci sono solo comuni come Boara Pisani nella provincia padovana”.
Ci sono infatti anche sindaci che credono nella logica di un commercio rispettoso di tutte le esigenze, anche quelle delle piccole e medie strutture di vendita, e che hanno deciso di non farsi cannibalizzare dalle logiche delle aperture indiscriminate.
L’Ascom di Padova ne ha contattati una parte nel corso di numerose riunioni ad hoc ed altri ancora ne incontrerà nei prossimi giorni, per stabilire una sorta di “white list” di riferimento da esibire come esempio di buona prassi nella governance del territorio.
Perfettamente in linea con le decisioni regionali in materia di aperture, contrari quindi alla liberalizzazione selvaggia degli orari, hanno già espresso di fatto il loro esplicito appoggio alle 16 domeniche di apertura straordinaria più le solite deroghe per il mese di dicembre i comuni di Padova, Albignasego, Cadoneghe, Este, Legnaro, Monselice, Piove di Sacco, Vigonza, mentre stanno organizzando la loro adesione gli undici comuni del Camposampierese, Cittadella e molti altri ancora.
Restano le possibilità per i comuni a vocazione turistica e le città d’arte di concedere deroghe particolari per l’area del solo centro storico (Padova, Cittadella, Este e Monselice sono i comuni interessati all’applicazione di questa norma).
“Questo tipo di decisioni prese dalle amministrazioni comunali in parola riveste un notevole peso nell’economia del discorso globale che stiamo affrontando con le aziende del territorio – sottolinea il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio – che va essenzialmente a tutela dell’integrità di un tessuto economico di piccola e media dimensione, dei suoi addetti e della realtà urbanistica e sociale circostante”.
“Il commercio insiste sul territorio come forza propulsiva e deve essere rispettoso delle sue esigenze e della sua integrità – continua Zilio –. In questo senso l’azione di limitazione delle aperture posta in essere dal Governo Regionale (che appoggiamo totalmente) va letta come un esplicito atto di tutela delle forze economiche di tutte le dimensioni, nella consapevolezza che un commercio in buona salute è garanzia di benessere anche per i centri cittadini che lo tutelano e lo aiutano a crescere”.
13 gennaio 2012
