
LAVORO EXTRA DA DICHIARARE SUBITO E NON PIU’ NELL’ARCO DI 5 GIORNI.
L’ASCOM: “UN REFUSO DA CORREGGERE SUBITO”.
Troppe leggi. E, troppo spesso, contrastanti o talmente concatenate che anche la migliore delle intenzioni rischia di fare danni.
L’ultimo esempio in ordine di tempo è quello relativo all’abolizione, nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, dell'obbligo di comunicare ai servizi per l'impiego l'assunzione dei lavoratori destinati a servizi di breve durata (i cosiddetti extra, che vengono assunti in occasione di banchetti, manifestazioni, presenza di gruppi, etc.). Uno strumento che ha permesso, in molti casi, di rendere regolare ciò che, oggettivamente, era difficile fare.
Purtroppo, la norma sulle semplificazioni, cercando, per l’appunto, di semplificare, ha finito per creare una vera e propria complicazione che mette a rischio la regolarizzazione del lavoro extra.
"Oggi – commentano all’Ascom di Padova - tale comunicazione può essere effettuata cinque giorni dopo l'assunzione; se il decreto sarà approvato così com'è, la fattispecie sarà assimilata al caso generale e la comunicazione dovrà essere inviata il giorno prima. L'assetto attuale risponde ad esigenze specifiche del settore turismo, fatto di imprese molto piccole, che non hanno un ufficio del personale, che lavorano anche la domenica o di notte, quando lo studio del consulente è chiuso, che devono confrontarsi con picchi di domanda imprevedibili".
L’auspicio è che Governo e Parlamento vogliano presto rimediare a questo "refuso" (all’Ascom vogliono chiamarlo così, nemmeno valutando l’idea che ci possa essere stata volontarietà nel legislatore) e confermare l'assetto originario della norma, che era stato definito d'intesa con tutte le parti sociali e che sarebbe sbagliato modificare unilateralmente, senza discuterne con gli interessati.
Padova, 15 febbraio 2012
