
VIA VESCOVADO E PONTE SAN GREGORIO SONO NUOVAMENTE PERCORRIBILI DI DOMENICA.
BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO): “BUONA NOTIZIA CHE DA’ UN SEGNALE DI ELASTICITA’ UTILE PER GLI ESERCIZI CITTADINI”
E’ di queste ultime ore la conferma della notizia relativa alla riapertura domenicale dei due varchi nella zona centrale intorno al Duomo, esattamente quello di Via Vescovado e del ponte San Gregorio Barbarigo, verso via XX Settembre e Riviera Mussato.
“Si potrà andare tranquillamente a messa in Duomo – commenta il vicepresidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – ma si potrà anche venire in centro, il che è sicuramente una buona notizia”.
Buona per la cittadinanza, buona per i visitatori, ma buona soprattutto per chi lavora nel centro cittadino e ogni due per tre deve aggiornare il carnet su tutto quello che è lecito e consentito fare tra le storiche mura, quasi un assist in quella complicata partita che si gioca giorno per giorno tra le categorie economiche, la cittadinanza e i palazzi della politica.
“Se si può tornare a percorrere, almeno alla domenica, alcune strade di un centro cittadino che sembra sempre più difficile da raggiungere e che vede erodere il suo appeal dagli assalti della grande distribuzione organizzata in ordine compatto – osserva Bertin, che ricopre anche la carica di presidente Ascom per il Centro Storico - la nostra speranza è che sia giunto il momento di riconsiderare con più elasticità e serenità le aperture dei varchi, almeno di quelli più importanti, anche in qualche particolare occasione del week end, qualche sabato e domenica caratterizzati da manifestazioni, eventi, afflussi straordinari per festività particolari”.
D’altra parte si tratterebbe di dare un segnale di elasticità a quel tessuto commerciale che vede, da un lato, le liberalizzazioni agevolare a dismisura le grandi strutture di vendita che sorgono nelle periferie e, dall’altro, la rigidità di un accesso al centro che finisce per tenere distante chi, magari, vorrebbe poter godere delle bellezze del centro storico usufruendo anche dei suoi servizi e dei suoi esercizi.
“La città vive anche e soprattutto del passaggio dei suoi cittadini – continua Bertin – ed è come il sangue che scorre nelle vene e arriva ad animare quel cuore pulsante che è il centro storico”.
In attesa che, come cantava Lucio Dalla, almeno per i varchi più importanti e non solo per i due in questione sia tre volte Natale e festa tutto l’anno, approfittiamo del momento e godiamoci questa “Padova città aperta” a cominciare da Pasqua.
Padova, 6 aprile 2012
