
4,5 MILIARDI DI EURO “IN NERO” ANCHE DA PADOVA VERSO LA CINA.
ZILIO (ASCOM CONFCOMMERCIO): “ILLEGALITA’ DI PROPORZIONI IMPRESSIONANTI CHE CONDIZIONA LA NOSTRA POLITICA ECONOMICA”
Un fiume di denaro che parte da Padova e arriva in Cina. Denaro “sporco”, peraltro frutto di redditi tutti rigorosamente “in nero”, il più delle volte realizzati da cinesi che sfruttano altri cinesi in sostanziale stato di schiavitù.
“Sono anni – commenta Fernando Zilio, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – che sosteniamo che l’economia cinese, insediata nel nostro territorio, è in buona misura illegale. Adesso abbiamo la conferma che ben 4,5 miliardi di euro, tra il 2006 ed il 2010, tra Prato, Roma e Padova, sono stati riciclati attraverso le rimesse attuate dai “money trasfer”. Un’illegalità di proporzioni impressionanti non più sopportabile non tanto dai commercianti che sono le prime vittime della concorrenza sleale messa in piedi da quella che, evidentemente, è un’organizzazione che opera su vasta scala e con metodi scientificamente criminali, ma dell’intero sistema Paese che vede drenati denari che sono pari ad una manovra e che, magari, vengono poi utilizzati dalla finanza cinese per comprarci il debito pubblico e condizionarci nelle scelte di politica economica”.
E qui Zilio non può esimersi dal guardare con preoccupazione a ciò che sta avvenendo in America dove la maggiore azienda produttrice di carne suina, la Smithfield Foods, è passata in mani cinesi.
“Gli americani, inclini al salutismo – continua il presidente dell’Ascom – rischiano di ritrovarsi in casa prodotti alimentari contraffatti o, peggio, dannosi per la salute come testimonia la scoperta di carne di topo, volpe e visone miscelata con gelatina e nitrati e poi venduta come montone. Non vorrei che con i soldi “in nero” realizzati nella nostra zona industriale i cinesi si comprassero anche le nostre eccellenze alimentari”.
Bene dunque l’azione di Guardia di Finanza e Direzione Antimafia.
“Chiedo però che anche Bankitalia – conclude Zilio – che oggi celebrava la sua annuale assemblea, aumenti i controlli su questi canali di fatto illegali magari concentrando personale nei controlli di questi sistemi finanziari paralleli. Positivo, a questo proposito, l’incontro di martedì prossimo, 4 giugno, che l’assessore Donazzan ha convocato a Palazzo Balbi con tutti gli attori sul tema della contraffazione”.
Ma Zilio non manca di togliersi anche un sassolino dalla scarpa: “Di fronte a 4,5 miliardi di soldi “neri” approdati nelle banche di Pechino, fa un po’ specie che ci sia ancora qualcuno che crede che il problema, per il nostro Paese, sia il commerciante che non batte lo scontrino ma che deve sottostare agli studi di settore”.
Padova, 31 maggio 2013
