
CONTRAFFAZIONE.
L’ASCOM PLAUDE ALL’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA E CHIEDE UNA NORMATIVA PIU’ STRINGENTE.
BERTIN (VICEPRESIDENTE ASCOM): “DATI DRAMMATICI E NESSUNA CULTURA ANTI-CONTRAFFAZIONE”
La contraffazione? Un furto per le imprese, un danno per lo Stato, un crimine per la società. In termini più concreti? Qualcosa come 110 mila posti di lavoro “vero e regolare” cancellati e 6,9 miliardi di euro di volume d’affari realizzati “in nero”, dei quali due miliardi e mezzo nel solo comparto moda e 4,6 miliardi di euro di mancate entrate fiscali. “Dati impressionanti – conferma Patrizio Bertin vicepresidente vicario dell’Ascom Confcommercio – ai quali ne va aggiunto uno: le imprese del comparto moda cessate nel solo primo trimestre di quest’anno, in Italia, sono state la bellezza (si fa per dire) di 4.355!”
Bene dunque l’azione della Guardia di Finanza di Padova che ha attuato negli ultimi dieci giorni un piano straordinario di controllo del territorio e che ha consentito di sequestrare oltre 200 mila pezzi di prodotti nonché denunciare 5 persone.
“Il problema – continua Bertin – è che non c’è una “cultura anti-contraffazione”. Una ricerca dell’Istituto Piepoli ha infatti accertato che quando un consumatore acquista un prodotto contraffatto è consapevole che l’acquisto è un danno per l’economia nazionale e alimenta la criminalità, comunque pensa di aver fatto un “buon affare” avendo comprato qualcosa che non avrebbe potuto permettersi se fosse stato originale e lo fa per sfizio e rarissimamente per solidarietà e simpatia verso il venditore abusivo”. Detto diversamente: non lo fa nemmeno per carità ma solo perché pensa di essere “più furbo”.
“Una furbizia – aggiunge il vicepresidente dell’Ascom – che talvolta è massimamente rischiosa: chi indossa o utilizza il prodotto contraffatto non sa che spessissimo i materiali utilizzati sono allergenici o addirittura cancerogeni”.
Il discorso vale per l’abbigliamento, ma vale anche per i giocattoli. “L’attività svolta dalla Guardia di Finanza – sottolinea Bertin - ha portato al sequestro, nella zona industriale di Padova, di circa 14 mila giocattoli, nonché di circa 180 mila beni e accessori di largo consumo: un’azione importante e meritoria che però andrebbe sostenuta anche da una normativa sulla contraffazione in grado di rispondere con efficacia ad un’azione criminale che è sempre più sofisticata e rischia di essere contrastata con armi spuntate quando invece l’emergenza è totale”.
Padova 11 luglio 2013
