
DETRAZIONE FISCALE DEL 50% SUI MOBILI.
TOSON (ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “L’OCCASIONE GIUSTA PER FAR RIPARTIRE IL MADE IN ITALY”
Verrebbe quasi da intonare (con l’opportuna modifica al libretto) la celebre aria del Rigoletto: da “la donna è mobile” a “lo sconto è mobile!”
Dallo scorso 6 giugno, infatti, in abbinata ai lavori agevolati dalla detrazione del 50%, è scattata la possibilità di detrarre dall’Irpef anche il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili destinati all’arredo dell’immobile ristrutturato, con un tetto di spesa di 10mila euro e un recupero in dieci rate annuali.
Ovviamente (se fosse il contrario non saremmo in Italia!) la detrazione sui mobili pone diverse questioni applicative (soprattutto relative alle modalità di pagamento), ma resta comunque il fatto positivo che, con il provvedimento in questione, si cerca di dare una mano ad un settore, quello del mobile arredamento, che risultava essere uno dei più penalizzati dalla crisi.
“E’ indubbio che si tratti di una buona cosa – commenta Leonando Toson, presidente dei commercianti di mobili dell’Ascom Confcommercio di Padova – che consente di rinnovare, in caso di manutenzione straordinaria o ristrutturazione dell’immobile, anche l’arredo. Esistono delle limitazioni e gli immancabili dubbi interpretativi, ma nel complesso ci sembra di poter dire che dovrebbero essere abbastanza ampi i campi di applicazione”.
In attesa che i dubbi interpretativi vengano rimossi (all’ufficio tributario dell’Ascom Confcommercio di Padova sono all’opera i tecnici che stanno verificando, ad esempio, se, come è opinione diffusa, possono rientrare nell’agevolazione anche gli acquisti effettuati dopo il 6 giugno ma con lavori iniziati prima di tale data ma ancora in corso), il problema di fondo sembra essere quello di cercare di agevolare il “made in Italy” e, di conseguenza, i negozi che lo propongono.
“In effetti – continua Toson – il rischio è quello che le agevolazioni finiscano per alimentare i bilanci delle grandi multinazionali del mobile, mentre invece dovrebbe costituire una rampa di lancio per la ripresa delle nostre produzioni e del nostro commercio”.
Naturalmente il governo non poteva fare discriminazioni, ma i cittadini sono liberissimi di farle.
“E’evidente – continua il presidente dei commercianti dell’arredamento dell’Ascom padovana – che l’occasione è ghiotta per acquistare prodotti di qualità e con un servizio che va ben oltre il punto vendita. Per cui invitiamo caldamente i potenziali clienti non solo a cogliere l’occasione dello sconto fiscale per rinnovare il proprio arredamento, ma anche per concedersi quella qualità che sola è in grado di garantire stile, design e durata nel tempo”.
Insomma: l’occasione giusta per abbandonare brugole e pannelli di truciolato e concedersi un arredamento degno della nostra tradizione ma anche della nostra cultura.
Padova, 19 giugno 2013
