PASQUALETTI (ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “IL SINDACO VASON LA SMETTA CON LA STORIA DEGLI “ATTI DOVUTI”: UNA SENTENZA DICE CHE SE VUOLE PUO’ RINUNCIARE ALLA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA”
“Basta con questa storia degli “atti dovuti” e dell’impossibilità di correggere macroscopici errori com’è quello della grande struttura di vendita di Due Carrare: l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vason se ne faccia una ragione: c’è una sentenza che stabilisce oltre ogni ragionevole dubbio che può tornare sui propri passi. Purchè lo voglia!” Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, non offre nessun alibi al sindaco di Due Carrare. “In un comune salentino, Monteroni di Lecce, il comune – spiega il vicepresidente dell’Ascom - aveva approvato un nuovo Prg che destinava a verde privato un’area destinata dai precedenti strumenti di pianificazione a zona di completamento. Il proprietario ha ricorso al Tar chiedendo l’annullamento degli atti e il ripristino della precedente destinazione. Il Tar ha rigettato il ricorso e il proprietario si è appellato allora al Consiglio di Stato che ha confermato la sentenza del Tar. Serve ancora qualcos’altro per convincere Vason che, se vuole, può risparmiare a noi e alle future generazioni l’obbrobrio di una cementificazione selvaggia di fronte al castello del Catajo?” “Purtroppo sono anni che il sindaco di Due Carrare – continua il vicepresidente dell’Ascom – cerca di convincerci che l’offesa all’ambiente e alla storia che verrebbe decretata con la costruzione del centro commerciale è una sorta di “atto dovuto” in base a scelte amministrative risalenti agli anni ’90 del secolo scorso. Un atteggiamento alquanto curioso, quello del sindaco carrarese, visto che si appella a fatti risalenti a vent’anni fa ma poi modifica le carte e allarga l’insediamento fino a raggiungere la ragguardevole cifra di 45 mila metri quadrati: cemento uber alles!” “Evidentemente – continua il vicepresidente dell’Ascom – la volontà dell’amministrazione di Due Carrare è quella di cementificare il territorio (a proposito: in caso di alluvione sapremo che ne è il responsabile) e di cementificarlo tanto in modo così da incassare quanti più soldi di Imu e tasse di concessione possibili in barba al futuro delle generazioni a venire, in barba alle attività in essere e sbandierando la solita bufala dei nuovi posti di lavoro che non solo non coprono quelli che si perderanno nei negozi costretti a chiudere ma, come è stato ampiamente documentato, ne distruggono sei per ognuno che realizzano. Assunzioni che, talvolta, durano anche solo otto giorni com’è successo al centro “Le Centurie” di San Giorgio delle Pertiche: il tempo allestire gli spazi e poi tutti a casa!”
DUE CARRARE 13 DICEMBRE 2013