
A PADOVA, ALLE 10.30, DAVANTI A PALAZZO MORONI, VERRANNO STESE 14 MUTANDE CON LA SCRITTA “RIDOTTI COSI’”.
ZILIO (PRESIDENTE DI TURNO DI RETE IMPRESE ITALIA PADOVA): “LA POLITICA SI ACCORGA DI CHI NON HA DELOCALIZZATO E VIVE DI CONSUMI INTERNI”
“Ridotti così” Ma ridotti come? Ridotti in mutande.
Pur di fronte ad una situazione serissima, scelgono la strada della provocazione, dell’ironia e dello sberleffo le organizzazioni del commercio e dell’artigianato che si riconoscono in Rete Imprese Italia Padova (Ascom Confcommercio, Confesercenti, Upa Confartigianato e Cna), ancora una volta unite per la giornata di mobilitazione indetta a livello nazionale per lunedì prossimo, 28 gennaio.
Ma se in gran parte del Paese la mobilitazione sarà soprattutto istituzionale (incontri, assemblee, dibattiti) a Padova, alle 10.30, davanti a Palazzo Moroni, verranno stese al sole 14 mutande con la scritta “Ridotti così”.
Mutande maschili e femminili a rappresentazione di imprenditori ed imprenditrici che soffrono in egual misura per una crisi la cui drammaticità, profondità e durata non trova riscontri.
“Una crisi che viene da lontano – sottolinea Fernando Zilio, presidente di turno di Rete Imprese Italia Padova e leader dell’Ascom Confcommercio - e rispetto alla quale ancora non si riesce a scorgere l'uscita dal tunnel. Una crisi che ha colpito e che continua a colpire, indistintamente, tutti i settori senza fare sconti a nessuno e che sta letteralmente massacrando chi vive di domanda interna”.
Una situazione che la politica non può permettersi di sottovalutare e che anzi è chiamata a risolvere.
“Se sempre più imprese – continua Zilio – sono costrette a chiudere è perché abbiamo una pressione fiscale di oltre il 56% per i contribuenti in regola, una burocrazia che richiede ad ogni impresa 120 adempimenti fiscali e amministrativi all'anno e un sistema del credito che nell'ultimo anno ha ridotto di 32 miliardi l'erogazione di finanziamenti alle aziende”.
Numeri eloquenti che le imprese dell'artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi, della logistica e le piccole imprese del manifatturiero e delle costruzioni “stendono” davanti alle forze politiche che si propongono di governare un Paese che può andare verso il collasso (se la politica non farà una seria riflessione sui suoi costi e sulle linee strategiche di sviluppo) o può ripartire basandosi proprio sulla capacità di reazione e volontà di quelle piccole imprese che però non possono più essere considerate marginali.
Lunedì, dunque, le mutande rammenteranno, a quanti, politici, amministratori, candidati, interverranno alla manifestazione davanti al municipio di Padova, che si è veramente all’ultimo giro.
“Il messaggio alla politica e alla prossima legislatura che il 28 gennaio partirà chiaro e forte da Padova e da tutta Italia – conclude il presidente Zilio - è ripartire dalle imprese legate al territorio, cioè quelle imprese che non hanno delocalizzato, che hanno continuato a garantire occupazione e che ora chiedono che si apra una nuova stagione fatta di minore tassazione, minori sprechi, maggiori sostegni al credito e all’innovazione. Una stagione, soprattutto, di onestà e di presa di responsabilità che sia in grado di far rientrare l'allarme rosso del 2013. La crescita non possiamo aspettarla, dobbiamo costruirla da subito tutti insieme".
PADOVA 23 GENNAIO 2013
