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IL FLOP DELLA GRANDE STRUTTURA DI LIMENA

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PASQUALETTI (ASCOM CONFCOMMERCIO): “PECCATO, AVREMMO VOLUTO RINGRAZIARE L’AMMINISTRAZIONE COSTA ED INVECE CI TOCCA RINGRAZIARE LA CRISI!”
“Ci sarebbe piaciuto che il sindaco Costa e la sua amministrazione avessero fatto ammenda e, con la cancellazione dal Pat della grande struttura di vendita prevista fin dall’estate del 2010, avessero riconosciuto che l’idea sarebbe stata un disastro per l’economia e per l’ambiente. Invece hanno lamentato solo la mancata sottoscrizione delle fidejussioni confermando, in questo modo, che a loro interessavano solo i denari e non certo la vivibilità di Limena e dei comuni limitrofi né, tantomeno, il futuro di decine di negozi destinati a soccombere di fronte all’ecomostro”.

Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom con delega al territorio, non canta vittoria anche se ne avrebbe tutto il diritto per farlo!
“Siamo stati gli unici, nell’estate del 2010, a piazzarci sotto le finestre del municipio di Limena con le vuvuzelas, al tempo in auge per via del mondiale sudafricano. Ci era sembrato giusto, in quel momento, mobilitare i nostri associati così come abbiamo fatto, per esempio, a Due Carrare, ad Abano Terme, a San Giorgio delle Pertiche e persino fuori provincia a dimostrazione che la nostra non è una battaglia in favore o contro questa o quella amministrazione di destra o di sinistra, ma la battaglia per l’affermazione di un principio che è quello che senza commercio di vicinato non c’è futuro per le nostre comunità locali”.
Pasqualetti si sarebbe dunque aspettato qualcosa di più da parte dell’amministrazione di Limena.
“Non volevamo certo che Costa venisse a Canossa – continua il vicepresidente dell’Ascom – ma che riconoscesse che il mega centro non era cosa buona per Limena e per i comuni della zona. Invece ci troviamo, nonostante le mazzate che ci sta affibbiando, a ringraziare la crisi che, evidentemente, è l’unica ad aver convinto gli amministratori di Limena a compiere quel passo indietro per il quale, comunque, noi non avevamo lasciato nulla di intentato, compreso un ricorso al Tar”.
Dunque a Limena si gira pagina. Ma negli altri “punti caldi”, nel frattempo sviluppatisi come un’epidemia di varicella?
“Voglio credere – conclude Pasqualetti – che l’esperienza fallimentare di Costa & C. convinca anche gli altri sindaci che il solo “dio denaro” non è sufficiente per programmare il futuro. Servono anche cultura, amore per la propria terra, condivisione delle scelte e, soprattutto, una verifica puntuale di cosa significhi una grande struttura di vendita calata dall’alto in un territorio. Come Confcommercio abbiamo fatto uno studio ed abbiamo scoperto che un posto di lavoro nuovo nella grande struttura di vendita, ne distrugge quattro, tra titolari e dipendenti, nel commercio di vicinato. A Limena non l’hanno capito ma, per fortuna, la crisi ha messo l’amministrazione nella condizione di non nuocere”.

 

 

LIMENA 17 GIUGNO 2013