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INDEBITARSI PER PAGARE LE TASSE

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L’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA PROPONE AI NUOVI PARLAMENTARI DI AFFRONTARE SUBITO LA QUESTIONE: RIDUZIONE DELLA TASSAZIONE IN PRESENZA DI DIFFICOLTA’ AZIENDALI OGGETTIVE
Indebitarsi per pagare le tasse?
Succede anche questo alla piccola e media impresa in tempo di crisi e con gli ordinativi in calo.
L’Ascom Confcommercio di Padova sta monitorando la situazione dei propri iscritti e ha constatato che numerose aziende stanno richiedendo credito non per investimento ma semplicemente per pagare le imposte.
Ma quale potrebbe essere la proposta che potrebbe aiutare le imprese attraverso una riduzione del carico fiscale in proporzione alla situazione di crisi?
“Una proposta elementare – chiarisce Federico Barbierato, direttore generale Ascom Confcommercio Padova – che potrebbe sortire buoni effetti sullo stato economico delle imprese è quella che ai fini di un riconoscimento oggettivo dello stato di crisi si potrebbero tenere presenti quali sono le ditte che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, quindi che presentano già delle difficoltà sotto il profilo occupazionale e che pertanto non sono certo in grado di far fronte, ad esempio, all’Imu.

In questo modo si potrebbe concedere ad esse un po’ di respiro permettendogli di investire nel futuro e non solo di pensare alla chiusura dell’attività o, addirittura, a traumatiche scelte di ordine personale, come può essere, nella peggiore delle ipotesi, il suicidio per motivi economici”.

“L’Ascom Confcommercio di Padova – precisa il presidente dell’associazione, Fernando Zilio – sottoporrà già nei prossimi giorni la questione ai nuovi parlamentari con l’obiettivo di investire subito le nuove Camere di una tematica che afferisce al tema più generale della tassazione ma che va affrontata subito se si vuole preservare quel diffuso tessuto di piccole e medie imprese da una moria generalizzata che finirebbe non solo di mettere sul lastrico migliaia di famiglie ma che, stante la chiusura delle imprese, non avrebbe effetti positivi di nessun genere nei confronti delle casse dello Stato”.
Ma la crisi può aspettare i tempi della politica, visto che le Camere non si riuniranno prima di 15 giorni e per la formazione del governo ci vorrà, sempre che si riesca a fare, ancora più tempo?
“In verità – conclude Zilio – ogni minuto che passa vede, in Italia, un’azienda che chiude, per cui faremo in ogni caso un tentativo anche nei confronti del governo uscente che è comunque in grado, se vuole e se crede, di poter intervenire sulla materia”.

PADOVA 28 FEBBRAIO 2013