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L'ASSALTO A DOLCE & GABBANA

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L’ASSALTO A DOLCE & GABBANA? “FORSE I MALVIVENTI AVREBBERO AVUTO PIU’ PROBLEMI SE FOSSE STATO IN ESERCIZIO IL BAR CHIUSO DA QUALCHE SETTIMANA”.
L’assalto a Dolce & Gabbana?
“Forse i malviventi avrebbero avuto più problemi se fosse stato in esercizio il bar chiuso da qualche settimana”.
Patrizio Bertin, presidente Ascom Confcommercio per il centro cittadino ne è convinto: “I furti e le rapine avvengono comunque – commenta – ma non vi è dubbio che la progressiva chiusura degli esercizi commerciali è un assist troppo ghiotto per i delinquenti”.
Dunque va combattuto in ogni modo il depauperamento commerciale del centro cittadino e sono dunque da “leggere” con queste finalità le azioni che l’Ascom ha intrapreso da tempo o sta avviando in queste settimane.
“La nostra battaglia contro i centri commerciali che si vorrebbero in costruzione un po’ dappertutto – continua Bertin – punta proprio a questo: a mantenere il centro vivo. In questo senso siamo anche riusciti a “correggere” l’errore dell’abolizione del bus diretto piazze ed anzi, grazie al confronto con l’amministrazione, senza particolari clamori ma con successo, siamo riusciti ad ottenere che i mille posti del parcheggio fiera, con soli 2,50 euro, possano essere utilizzati in abbinata proprio col pullman diretto verso il centro cittadino”.
Ma il problema del “presidio” del centro, rischia di accentuarsi proprio con l’arrivo dell’estate.
“L’iniziativa dei Navigli – continua Bertin – va sicuramente salutata con favore a condizione che l’obiettivo principale sia quello di favorire l’aggregazione senza cadere nello sballo collettivo. Resta però il problema del decentramento e con esso quello di presenze poco raccomandabili che vanno ad occupare le zone lasciate libere e che pertanto vanno contrastate grazie all’azione congiunta degli operatori, della polizia municipale e delle forze dell’ordine più in generale”.

Ma investire sul centro cittadino è un imperativo anche per la stessa Ascom che, proprio nella convinzione di dover “presidiare” una zona nevralgica della città, ha deciso di implementare la propria presenza attraverso la nuova sede che da qui a qualche giorno sarà attiva nei nuovi locali di via Zabarella.
“L’impegno è massimo – ha concluso Bertin – ma al di là dell’impegno è importante che la città nel suo complesso prenda coscienza che ogni volta che un esercizio cede alla crisi o rinuncia a proseguire l’attività perché magari l’affitto è troppo alto (ed né per questo che siamo impegnati anche su questo fronte mediando tra proprietari ed affittuari), ne va di mezzo l’intero equilibrio del nostro vivere sociale. Una città chiusa, buia, senza proposte e senza iniziative è la migliore offerta che possiamo fare alla malavita, organizzata o meno. E questo non possiamo permettercelo”.

 

Padova, 28 maggio 2013