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PASQUA A PADOVA

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PRENOTAZIONI POCHE E GLI ALBERGHI, CHE PURE HANNO I PREZZI PIU’ BASSI D’ITALIA, PREVENTIVANO GIA’ IL SEGNO “MENO”
Ormai è un mantra: se Padova vuole salire nel ranking delle città turistiche deve poter coordinare i propri sforzi.
Lo dicono gli esperti (Josep Ejarque in primis), lo mette in evidenza soprattutto il progetto della DMO, ovvero della Destination Management Organisation che è la cabina di regia che dovrà essere in grado di coordinare e promuovere l’offerta turistica della provincia padovana nel suo complesso.
Nel frattempo però si procede a vista ed i risultati non sono lusinghieri.
Lo dimostra anche il sondaggio compiuto in queste ore dall’Ascom Confcommercio di Padova presso i propri alberghi raggruppati in Padova Hotels e che evidenzia, a poche ore dalla Pasqua, una situazione alquanto critica. “Diciamo subito – commenta Monica Soranzo, leader degli albergatori dell’Ascom Confcommercio Padova – che il meteo non aiuta e la crisi ancor di meno. Ma detto questo bisognerebbe forse fare un esame di coscienza collettivo e capire perché, ad esempio, Verona mantiene certi standard e Vicenza, pur nel suo piccolo, si muove con una certa capacità attrattiva”.
Naturalmente, verrebbe da dire, “niente di nuovo sotto il sole” (che comunque manca) se è vero, come è vero, che sono passate solo poche settimane da quando la stessa Soranzo doveva commentare amaramente i dati diffusi da Hotel Price Index che analizzando i costi degli alberghi italiani ha assegnato a Padova il ruolo di “città più conveniente d’Italia” con una media di 79 euro per notte ed una diminuzione del 2% rispetto al 2011.
“Quell’analisi – ribadisce la presidente di Padova Hotels – non fa altro che ribadire ciò che da tempo andiamo sostenendo, ovvero che i nostri margini stanno sempre più affievolendosi con grave danno per l’economicità delle nostre imprese”.

Ma torniamo alla Pasqua e a ciò che essa non rappresenterà per gli alberghi padovani, ovvero una boccata di ossigeno nel contesto di una stagione che flette su tutti i fronti. “Purtroppo siamo costretti a fare i conti con più fattori negativi – conferma Alessandro Salmaso, consigliere degli albergatori Ascom – e questo si riflette sulle prenotazioni che stanno andando peggio rispetto allo scorso anno che già non era stato un anno brillante. Purtroppo Padova, oltre ad una certa sottovalutazione del turismo da parte delle diverse amministrazioni che si sono succedute nel tempo, sconta oggi un degrado strisciante di cui i giardini dell’Arena (con gli Scrovegni a far da quinta) sono solo l’esempio forse più eclatante ma sicuramente non il solo”.
Si diceva della crisi che sta peraltro colpendo anche il settore business, ma è comunque Padova città d’arte quella che in questa Pasqua 2013 sembra soffrire maggiormente nonostante qualche mostra importante (Bembo e De Nittis su tutte) ma senza quella regia di cui si diceva all’inizio e che, per contro, rappresenterebbe la motivazione forte per scegliere Padova come meta privilegiata per un turista colto ma anche in grado di spendere.
“Purtroppo – aggiunge Soranzo – Padova fatica a comunicare all’esterno le proprie eccellenze e viene vissuta come una città da visitare nei ritagli di tempo che rimangono rispetto ad una visita a Venezia o a Verona. Eppure la nostra offerta non è seconda a nessuna se consideriamo che siamo città d’arte, abbiamo i colli, le terme, le città murate, i luoghi religiosi, la convegnistica e persino la fluvialità. Dobbiamo valorizzare tutto questo e dobbiamo imparare a farlo in fretta”.
Non sarà comunque facile. Il capitolo infrastrutture, in proposito, è un altro degli elementi che riducono le nostre potenzialità. Basti pensare, ad esempio, che gli alberghi che operano in provincia e che si rivolgono soprattutto ad un segmento business (si pensi, ad esempio, alle imprese che operano nel Camposampierese) registrano un certo interesse degli ospiti per, magari, un pomeriggio da passare in città. Ma non ci sono mezzi e quando ci sono hanno orari scomodi e poco “turistici”. Così qualche albergo provvede in proprio, ma non è certo questo il modo per fare di Padova e del suo territorio quell’eccellenza che tutti auspicano.


PADOVA 28 MARZO 2013