Home

TARES: L'APPELLO DELL'ASCOM

tares2

L’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA TORNA A CHIEDERE AI COMUNI DI ISTITUIRE UN TAVOLO CON LE ORGANIZZAZIONI DI CATEGORIA.
IL PRESIDENTE ZILIO: “CI APPELLIAMO AI SINDACI”
E’ stato il governo delle tasse e da governo delle tasse probabilmente intende uscire di scena.
Il dicastero Monti, infatti, ha ritenuto di non concedere la sospensione della Tares, la nuova tariffa che sostituisce la Tia, ovvero la tariffa sui rifiuti urbani, mandando deluse, in un colpo solo, le attese dell'Anci, dalle imprese e dai sindacati del settore che avevano chiesto uno stop alla nuova imposta a favore del mantenimento degli attuali regimi di riscossione del servizio di gestione dei rifiuti.
"Avevamo sollecitato – dichiara il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio – di sospendere immediatamente l'operatività della Tares, prorogandone i termini di entrata in vigore almeno fino al primo gennaio 2014. E la sospensione avrebbe dovuto riguardare anche la componente servizi che, da sola, comporta un aggravio di oltre 1 miliardo di euro per famiglie e imprese e che è già in parte ricompresa dalle voci servizi indivisibili presenti nell'IMU. Cittadini e imprese finiranno per pagare due volte, sulla stessa base imponibile, gli stessi servizi che anche l'imposta sul mattone è chiamata a finanziare".
Una delusione non da poco soprattutto per talune tipologie di imprese. L'applicazione della Tares, infatti, comporterà un notevole incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti.
“E’ necessario – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova -ridisegnare gli indici e le voci di costo che determinano i coefficienti in termini di ripartizione tra quota fissa e variabile e tra componente domestica e non domestica. E allo stesso modo è importante formalizzare specifiche linee guida tecnico-operative che possano individuare un range di costi a totale copertura del servizio, affinché anche questa voce possa venire imputata, da parte dei comuni, in maniera uniforme sul territorio”.

E questa dell’uniformità di scelte da parte dei comuni è la richiesta che l’Ascom, per bocca del suo direttore generale, Federico Barbierato, aveva avanzato meno di un mese fa.
“Chiediamo ai comuni – aveva dichiarato Barbierato – di istituire un tavolo con le organizzazioni di categoria in modo così da evitare ciò che in tanti temiamo, ovvero che la tariffa si trasformi in un salasso ai danni delle imprese già in difficoltà per la crisi e per una pressione fiscale che definire abnorme è ancora eufemistico”.
“Agli amministratori locali – aveva detto ancora Barbierato – facciamo presente che i piccoli imprenditori non sono assolutamente in grado di sopportare ulteriori oneri. Credere pertanto di poter limitare gli aumenti nei confronti dei privati per tartassare i piccoli imprenditori è operazione che, magari per scarsa conoscenza, rischia di trasformarsi in un ulteriore elemento per convincere anche chi continua a resistere a cedere definitivamente le armi”.
Un appello che si spera possa sortire qualche effetto. A cominciare dal “tavolo” che, a questo punto, è veramente l’ultima carta che le imprese possono giocare per non perire sotto una montagna, non di rifiuti, ma di tasse sui rifiuti.


PADOVA 2 APRILE 2013