
VENDITE DI MOBILI A MENO 40 PER CENTO.
TOSON (FEDERMOBILI ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): “INCERTEZZA DEL FUTURO E PAURA DEL FISCO TRA I MOTIVI PER CUI LA GENTE NON COMPRA”
Mettiamola così: causa crisi il mobile si vende meno, ma se il fisco fosse meno oppressivo forse i numeri del comparto sarebbero meno negativi.
Numeri che la dicono lunga su una débacle che, come documenta Federmobili Confcommercio, parla di contrazione del mercato, a livello nazionale, nell’ordine del 40%. La stessa percentuale, peraltro, che interessa anche i negozi di mobili della provincia di Padova.
Da qui l’appello alla politica perché si adoperi affinchè, anche in questo settore, i consumi possano ripartire.
“Le vendite di mobili di fascia medio-bassa – dichiara Leonardo Toson presidente di Federmobili Ascom Confcommercio Padova – sono praticamente ferme. Limitati gli acquisti anche per la fascia medio-alto dove i consumatori tendono a chiedere sconti prima di procedere all’acquisto che, comunque, avviene dopo una serie non banale di visite e di verifiche”.
Dunque, più oculatezza e nessuna concessione allo “sfizio” di cambiare il salotto o la cucina se non strettamente necessario.
“Siamo oggettivamente preoccupati anche per l’occupazione che – continua Toson - potrebbe essere in pericolo anche per quanto riguarda i dipendenti diretti delle nostre imprese se la situazione non migliorerà nel corso del 2013. Purtroppo abbiamo già dovuto ridurre l’apporto di chi è collegato con noi (montatori di mobili e padroncini per i trasporti) a causa degli ordinativi che, come abbiamo detto, si sono quasi dimezzati”.
Eppure la convinzione è che tutto potrebbe essere molto meno cupo se la sfiducia e la paura del fisco non avessero fatto breccia nei consumatori che, come noto, per un acquisto superiore a 3.600 euro devono essere segnalati.
“E’ inutile far finta che non sia così – aggiunge Toson - l’effetto combinato “incertezza del futuro – paura del fisco” pesa sulla psicologia del cliente che, in attesa di tempi migliori, rinvia.”.
Se si aggiunge la penuria di coppie che convolano a giuste nozze e la cronica difficoltà del mercato delle abitazioni, è evidente che siamo in presenza di un cocktail dagli effetti esplosivi.
Servirebbero – dicono i vertici di Federmobili Confcommercio – incentivi sul tipo della ristrutturazione delle case.
“Servirebbero – conclude Toson – ma temo che le antenne delle politica siano disattivate”.
PADOVA 24 GENNAIO 2013
