IL RINGRAZIAMENTO DEL PRESIDENTE DEI FIORISTI DELL’ASCOM, PIERPAOLO VAROTTO, ALLA POLIZIA MUNICIPALE.
“NORME COMUNQUE INADEGUATE ALL’AMPIEZZA DEL FENOMENO E CHI ACQUISTA ILLEGALMENTE E’ COME INVIASSE LA RACCOMANDATA DI LICENZIAMENTO AD UN LAVORATORE DEL COMMERCIO REGOLARE”.
“Un grazie alla Polizia Municipale”.
Piepaolo Varotto, presidente dei fioristi aderenti all’Ascom Confcommercio aveva chiesto, nell’immediata vigilia dell’8 marzo, un controllo più pressante per evitare che la “festa della donna” si trasformasse nella “sagra dell’abusivismo”.
“Gli oltre 1.300 mazzetti di mimose sequestrati – continua Varotto – sono un risultato. L’azione di contrasto operata dalla polizia municipale su indicazioni del comandante Panizzolo ha sortito l’effetto non di impedire (ma questo è di fatto difficile) ma comunque di limitare almeno un po’ un commercio che, come abbiamo ampiamente documentato, non solo danneggia le nostre imprese, non solo cancella posti di lavoro regolari, ma alimenta anche un sottobosco che sarebbe sciocco considerare alla stregua del volontariato. Nel caso dei fiori, come in quello degli ombrelli alle prime gocce di pioggia, come a quello dei capi contraffatti venduti sul Liston e in molte altre parti della città, dietro ai volti forzatamente sorridenti di tanti sfruttati c’è la mano della criminalità organizzata che oltre che sfruttare tanti disperati alimenta anche flussi di denaro che finiscono in circuiti che consentono ad organizzazioni criminali non solo di mantenersi ma anche di proliferare”.
“Purtroppo – aggiunge Varotto – l’impegno della polizia municipale e, più in generale, delle forze dell’ordine, viene vanificato da normative (e qui la responsabilità non può che essere di Governo e Parlamento) che non sono adeguate né ai tempi né all’entità dei fenomeni. Cosa significa multare qualcuno se poi sappiamo perfettamente che non pagherà? Evidentemente devono essere altre le forme coercitive e, soprattutto, devono riguardare anche chi, fungendo da magazzino o da deposito “volante”, favorisce questo tipo di commercio”
Infine l’invito-provocazione di Varotto.
“La gente deve rendersi conto – conclude il presidente dei fioristi padovani dell’Ascom Confcommercio – che ogni volta che compra qualcosa nel circuito dell’abusivismo o della contraffazione, di fatto invia una lettera raccomandata di licenziamento ad un lavoratore del commercio legale”.
PADOVA 11 MARZO 2014