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BERTIN E I TAGLI ALLE FORZE DELL’ORDINE

BERTIN (ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA): “MESSAGGIO AUTOLESIONISTICO. NON SI PUO’ RIDURRE, IN UN MOMENTO COME QUESTO DI GRAVE INSICUREZZA DEI CITTADINI, UNO DEI SERVIZI ESSENZIALI PIU’ RICHIESTI ED APPREZZATI”
All’Ascom Confcommercio di Padova la domanda è venuta spontanea: ma possibile che la spending review debba abbattersi proprio sulle forze dell’ordine?
“Va bene la riduzione degli F35 – commenta Patrizio Bertin, vicepresidente vicario dell’Ascom – va bene anche la riduzione dei militari (che giustamente, come reclamano, dovrebbero essere liberati da compiti che non solo loro, come è l’operazione “Mare nostrum”) ma perché mai, in un momento di grande preoccupazione per l’assalto continuo della criminalità più o meno organizzata, i tagli dovrebbero avvenire nei confronti di uno dei servizi pubblici più richiesti e più apprezzati dai cittadini?”
In effetti non si capisce perché, pur tra tanti sprechi in un bilancio da 800 e più miliardi, si debba lesinare sulla sicurezza.
“A meno che – continua Bertin – non si tratti di limitare al massimo la presenza negli uffici di personale con le stellette (con conseguente mantenimento delle presenze sul territorio), ricollocando in quegli uffici gli evidenti esuberi di personale pubblico in provenienza da strutture ministeriali o, nel territorio, dall’abolizione delle Province, la riduzione di qualcosa come 40 mila unità ritengo non sarebbe sopportabile”.

“Già adesso – continua il vicepresidente vicario dell’Ascom Confcommercio di Padova – anche volendo limitare lo sguardo alla nostra realtà padovana, solo l’abnegazione del personale delle forze dell’ordine riesce, in qualche modo e pur con penuria di mezzi, a contrastare una criminalità piccola o grande che sia che ha alzato in maniera esponenziale il livello di insicurezza delle persone”.
Tagliare si deve, ma tagliare le poche cose che servono veramente, rischia di diventare autolesionismo.
“Mi chiedo – conclude Bertin - quale messaggio finiremo per far passare nel momento in cui il mondo ci vedrà ripiegare sulla sicurezza. Temo che potremmo diventare il “paese di bengodi” per chi ha intenzione di delinquere e il “paese dell’insicurezza” per chi, magari, avrebbe voglia di venirci come turista. Strano Paese il nostro che vuole svuotare le carceri e ridurre le forze dell’ordine!”.

 

Padova 17 marzo 2014