CHI NON RISIEDE IN ITALIA ADESSO POTRA’ SUPERARE IL TETTO DEI 1000 EURO DI SPESA. UN EMENDAMENTO AL DECRETO COMPETITIVITA’ APRE LE PORTE ALLA MODIFICA DI UNA NORMA CHE CREA TANTISSIMI PROBLEMI AL COMMERCIO
Come diceva De Filippo, “Adda passà 'a nuttata!”, in questo caso il mese di agosto, per vedere se sarà definitivamente approvato un emendamento al decreto competitività che prevede la possibilità di spendere oltre il tetto dei fatidici 1000 euro, almeno per quei cittadini stranieri che pur avendo capacità di spesa si sono finora dovuti scontrare con la burocrazia italiana e le norme antimafia e antievasione, che prevedono tutta una serie di adempimenti per superare il limite del pagamento tracciabile in contanti, sinora fissato entro appunto i “mille e non più mille” euro.
La logica daltonica delle decisioni politico – tributario - economiche italiane però tende ad ammazzare il paziente per curarlo. In un Paese a grande vocazione turistica, diventato da tempo meta agognata di turisti cinesi e russi che letteralmente adorano fiondarsi nei negozi dei grandi marchi e spendere lo spendibile, molto oltre questo limite e spesso e volentieri in contanti, questo provvedimento di fatto ha spesso come conseguenza che il cliente ricacci i suoi preziosi euro nel portafoglio e cerchi altrove dove comprare senza fastidiosi aggravi burocratici.
“Che l’evasione vada combattuta – spiega Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova – è superfluo ribadirlo, ma spesso le modalità per farlo rischiano di causare l’effetto domino di una serie di pesanti ricadute sull’economia del Paese e, per quanto ci riguarda, di realtà turistiche come Padova, le terme e le città murate”.
Generando, peraltro, un vero e proprio danno anche di immagine, che non contribuisce ad arginare l’evasione che prospera dai paradisi fiscali alla speculazione finanziaria ai movimenti economici della malavita organizzata (che tra l’altro non movimentano minimamente denaro contante).
“Stiamo parlando – continua Bertin - del benessere di un comparto, quello del turismo, che rappresenta un forte traino per l’economia del Paese”.
Se poi si volesse entrare ancor più nel dettaglio, basti solo pensare, per quanto riguarda la nostra realtà, al volume economico generato dagli importatori stranieri nei vari Maap, Centro Grossisti e altre strutture analoghe nelle quali vengono movimentati flussi di denaro che spesso superano il limite fissato dalla legge, e che vengono trattati con difficoltà proprio in virtù di questa norma.
Un aspetto che sarà bene faccia parte del nuovo provvedimento in discussione, in modo da rendere meno difficoltose le transazioni commerciali con gli operatori esteri.
Rimane poi da risolvere, a giudizio dell’Ascom, la discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri che vivono in Italia che, al momento, non sarebbero compresi, al pari degli italiani residenti all’estero, nell’emendamento.
Padova, 29 luglio 2014
