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FARMER'S MARKET: ENNESIMO INGANNO

MERCATI A KM ZERO.
GHIRALDO (ALIMENTARISTI ASCOM): “I NODI VENGONO AL PETTINE”
Scivola ancora una volta sulla classica buccia di banana (e mai riferimento potrebbe calzare meglio) il tanto sbandierato “km zero”.
Dopo le denunce della scorsa primavera, arriva adesso la storia dell’agricoltore di Pozzonovo che mette un grosso punto interrogativo sui mercatini a “km zero” peraltro nel mirino dell’Ascom fin dal 2009.
“La nostra Associazione lo scriveva il 17 luglio di quell’anno e ora i nodi vengono al pettine – dichiara Michele Ghiraldo, presidente degli alimentaristi dell’Ascom Confcommercio di Padova - “I farmer’s market sono concorrenza sleale perché non sono soggetti a controlli sanitari, non sono soggetti all’emissione dello scontrino, non sono soggetti alle normative sul commercio. Tutti obblighi che riducono il margine operativo netto dei nostri fruttivendoli ad un risicato 9 per cento a fronte di ciò che possono introitare i contadini, liberi da tasse e liberi da obblighi”. A quel tempo non era ancora stata assodata la frode in commercio, ma era già evidente che i cosiddetti farmer’s market, oltre che rappresentare una palese concorrenza ai danni dei fruttivendoli, rappresentavano anche, potenzialmente, l’anticamera degli abusi”.
Famosa, all’alba del fenomeno, la battuta del presidente degli ambulanti della Fiva Ascom Confcommercio, Ilario Sattin: “Nei mercati dei contadini, accanto a prodotti che sicuramente possono crescere nei nostri campi, figurano anche le banane di cui, non sapevo, fosse Casalserugo uno dei principali produttori mondiali!
Adesso che anche la procura è intervenuta sul fenomeno, c’è poca voglia di ironizzare.

“Purtroppo – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – al danno economico adesso si aggiunge anche il danno d’immagine che deriva dal fatto che il produttore agricolo reo di aver spacciato per frutta e verdura a “km 0” frutta e verdura sicuramente perfetta sotto ogni punto di vista (il Maap, in questo senso, è un’assoluta garanzia) ma che di chilometri ne ha fatti a iosa, viene percepito dall’opinione pubblica come un commerciante incline alla truffa”.
In ballo, dunque, c’è la serietà commerciale.
“Quello che temevamo fin dall’inizio – chiosa Ghiraldo - si è avverato. Commercianti non ci si improvvisa ed al riguardo una riflessione dovrebbe anche farla il legislatore, nazionale e regionale”.

Padova 10 novembre 2014