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FESTIVAL DELL'ORIENTE IN FIERA: NO AI MERCATINI

L PRESIDENTE DELL’ASCOM, BERTIN: “PER IL COMMERCIO E’ COME SUBIRE UN AUTOGOL AL 90’ DOPO AVER TENUTO PER TUTTA LA DURATA DELLA PARTITA”
Non è una guerra contro il ci kung, il tai chi chuan, lo shiatsu, la bio musica, il rebirthing, o l’integrazione posturale. Non è nemmeno una guerra contro mostre fotografiche, cerimonie tradizionali, spettacoli folkloristici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali.
“Ma non siamo assolutamente d’accordo – spara ad alzo zero il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – che dal 5 all’8 dicembre e dal 12 al 14 Padovafiere ospiti il “Festival dell’Oriente” dove, accanto ad un seminario sui fiori di bach, mi piazzino anche bazar, stand commerciali e gastronomici”.
“Immergersi – come spiegano i lanci promozionali della manifestazione - nelle culture e nelle tradizioni di un Continente sconfinato” significherà, secondo l’Ascom, anche prestare il fianco ad una vendita prenatalizia che finirà per danneggiare i negozi della città e della provincia.
“Io comprendo che Padovafiere possa essere in difficoltà – continua il presidente dell’Ascom – ma ospitare una manifestazione del tipo a ridosso delle festività natalizie ha quasi il sapore dell’autogol che arriva al 90’ dopo una strenua difesa durata tutta la partita”.
Ovvio: non sono i bastoncini d’incenso che tengono in apprensione il presidente dell’Ascom, ma la possibilità che gli stand siano pieni zeppi di merce natalizia e di capi di abbigliamento.
“L’impegno che stiamo profondendo sul Natale e che abbiamo profuso sul Black Friday – continua Bertin – rischiano di essere vanificati da una manifestazione che, calendarizzata nel bel mezzo del periodo che anticipa le festività, è uno sfregio bello e buono. Ci sembrava più logico che un’iniziativa del genere meritasse di essere valutata e vagliata anche da chi, come l’Ascom, destina risorse per più di una manifestazione fieristica”.

 

Padova 27 novembre 2014